Ebbene sì, in settimana anche la Renault ha tirato fuori la sua concept car che dovrebbe correre nel campionato di formula 1 nel 2027, rincorrendo un po' quanto fatto da Ferrari e Mclaren negli anni scorsi.
Come potete vedere dalle immagini, hanno in comune quello di avere delle forme assolutamente avveniristiche, come se fossero uscite da un film di fantascienza.
Ma a parte l’estetica in stile Star Trek, sicuramente aggressiva ed attrattiva per l’occhio, quello su cui vorrei concentrarmi è come 3 delle scuderie più importanti della storia della Formula 1 abbiano immaginato una loro vettura tra non meno di 10 anni. Questo perché le idee presentate da Renault la scorsa settimana al Salone dell’Auto di Shanghai, vanno ben aldilà del solo aspetto estetico; d’altronde il nostro mondo sta vivendo un periodo di rivoluzione a livello industriale, dei materiali e questo non può far altro che far interrogare i progettisti della categoria che rappresenta la massima espressione della tecnologia applicata alla macchina.
Quello presentato da Renault è un progetto interessante, specialmente per il livello di innovazione e ricerca di cui necessita. La Renault R.S. 2027 Vision conserva l’idea di una power unit ibrida come da qualche anno a questa parte, con un motore termico V6 da abbinare a due unità elettriche da 250 kW che si ricaricano durante le frenate, con un serbatoio capace di imbarcare solo 60 kg di benzina, che saranno necessari a completare la gara. In sostanza, da un punto di vista motoristico, l’obiettivo è di incrementare quella parte di potenza fornita dalla unità elettrica attraverso una più efficiente ricarica del pacco batterie.
Affinchè un carico di carburante così modesto (per gli standard odierni che si aggirano intorno ai 100-105 kg) possa bastare a compiere una gara intera, l’altro obiettivo è quello di ottimizzare il peso della monoposto, che oggi si aggira sui 700 kg circa (senza pilota) portandolo fino a 600 kg.
Le innovazioni non finiscono qui; Renault ha pensato a telaio e componenti stampati con tecnologia 3D, con materiali di facile riciclo e cockpit realizzato in base alla corporatura del pilota. Il design è più affusolato, con alettoni orientabili e altri elementi aerodinamici mobili, mentre l’abitacolo è chiuso per favorire l’aerodinamica. Per non parlare della trazione integrale, con quattro ruote sterzanti e delle sospensioni attive che si regolano in base al tipo di configurazione aerodinamica scelta.
Interessanti anche le novità in chiave sicurezza, con l’inserimento del pilota automatico in situazioni di pericolo (safety car, bandiere gialle); come non parlare poi delle due barre di titanio che dovrebbero fuoriuscire, in caso di ribaltamento della vettura, in modo da garantire lo spazio minimo per poter far uscire il pilota dall’abitacolo.
Legato a queste vetture, ovviamente, non c’è solo l’evoluzione tecnica ma anche quella legata ad una diversa timetable della manifestazione. Infatti il weekend di gara comincerebbe con l’avvio, il venerdì sera, della “Rookie Night Race” ovvero la gara in notturna riservata ai piloti collaudatori e a quelli debuttanti in campionato. Il sabato verrebbe dedicato alle prove ufficiali mentre la domenica il gran premio si dividerebbe in due manche, una più lunga e la “sprint finale”.
Diversa anche l’interazione del pubblico, che dovrebbe essere favorita da un abitacolo e da un casco trasparente, in modo da consentire di vedere le azioni del pilota durante la guida. Addirittura si pensa di applicare il fun rank, un po' sulla falsa riga di quanto avviene in Formula E con il fun boost; in ottica 2026, si vorrebbe consentire agli spettatori di votare il pilota più meritevole, al quale andrebbe una certa quantità di energia in più.
Ripeto la domanda, Formula Futuro o Formula Playstation?