Spesso si dice che un'immagine valga più di mille parole e stavolta sembra essere proprio vero. Le vetture di Formula 1 sfrecceranno sul caldo asfalto dei circuito di Sakhir nel weekend in arrivo, a cui si giunge dopo esserci lasciati in Cina con il fotogramma dell'abbraccio sincero tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel a fine gara, un gesto che simboleggia il rispetto reciproco fra i due. Entrambi sono consapevoli del valore dell'avversario ed il rispetto nasce proprio da ciò, perché ciascuno sa di potersi battere contro un pilota estremamente competitivo. Sì, perché se la stagione continuerà di questo passo, saranno con tutta probabilità Vettel e Hamilton a giocarsi il titolo e dopo le prime due gare sono in perfetta parità, con una vittoria a testa e sulla carta le probabilità di salire sul gradino più alto del podio sembrano essere le stesse per entrambi anche per domenica prossima.
Si potrebbe magari un giorno ricordare a lungo questa sfida, perché tutte le grandi sfide tra piloti sono nate in questo modo; del resto vanno in questo senso le dichiarazioni di Hamilton risalenti allo scorso weekend, in cui affermava il suo desiderio di poter arrivare a giocarsi in pista la vittoria contro Vettel attraverso un duello spettacolare. C'è da sottolineare nelle sue parole il valore che riconosce all'avversario, cosa che non avveniva quando l'unico contendente per la vittoria rispondeva al nome di Nico Rosberg ed era il suo compagno di squadra. L'inglese sa bene infatti che la lotta per arrivare sul gradino più alto si è decisamente fatta più ardua quest'anno con una Ferrari finalmente competitiva, ma la cosa anziché preoccuparlo lo esalta e lo spinge a cercare sempre di migliorare, come se i nuovi valori presenti in pista lo abbiano motivato più di quanto fosse precedentemente. Inoltre riconoscere la forza di Vettel garantisce maggior valore alle sue vittorie, essendo il tedesco un osso durissimo quando lo si mette su una vettura con cui sente gran feeling, ma nelle parole di Hamilton non va ricercata tanto l'umiltà, concetto quasi sconosciuto al numero 44, l'inglese è stato chiaro: vuole la lotta, ma poi a trionfare vuole essere lui e non intende accettare altri risultati.
Vettel è sembrato decisamente meno preso dalla sfida, che comunque accetta e vuole vincere, anche se continua ad affermare che la Mercedes sia ancora la favorita in ogni circostanza, non negando però che la Rossa di Maranello sia molto vicina alle Frecce d'Argento. L'andamento delle prime due gare in realtà dice che la SF70H nelle mani del tedesco è una macchina in grado di essere alla pari della W08, specialmente in gara, dove la scuderia di Brackley è forse meno imprendibile rispetto al passato, avendo palesato problemi di surriscaldamento eccessivo degli pneumatici posteriori in Australia.
Siamo in attesa a questo punto di un vero confronto in pista tra i due contendenti, dopo che finora la contesa è stata decisa ai box, a favore di Vettel nella prima gara, mentre in Cina il pit stop anticipato del tedesco seguito dall'ingresso della safety car ha annullato il vantaggio che ipoteticamente avrebbe avuto su Hamilton in condizioni normali. Affinché la sfida si sviluppi lungo l'intera stagione però ciascuna scuderia dovrà dimostrare di stare al passo dell'altra portando aggiornamenti, capacità in cui la Ferrari non ha eccelso nell'ultimo decennio, ma stavolta sembra esserci tutta un'altra aria in quel di Maranello e già il primo pacchetto di sviluppi è pronto da far debuttare a breve.
Una sana competizione con due piloti in lotta fino alla fine del mondiale su due macchine diverse non può che far bene alla Formula 1, che ha visto in tempi recenti un dominio prima di Red Bull e poi della Mercedes, anni in cui se non si aveva la macchina migliore era impossibile riuscire a competere. Quest'anno, grazie al cambiamento regolamentare, le vetture sono più difficili da guidare ed ecco che esce fuori al meglio la componente umana, cioè il talento che ogni pilota possiede e in una situazione dove la macchina creata a Maranello e quella di Brackley sono sostanzialmente alla pari saranno i dettagli a fare la differenza. E allora forza Seb e forza Lewis, regalateci una stagione da ricordare a lungo, come un match di boxe in parità dopo i primi due round e dall'esito incerto.