Che quella di oggi sarebbe stata una giornata diversa da quelle viste durante lo scorso campionato lo si era capito ormai già da qualche giorno. Il Gran Premio d'Australia ha riservato alla Ferrari un meritatissimo successo, frutto di lavoro e concentrazione, senza dichiarazioni esaltanti o proclami esagerati ma mettendosi a testa bassa a lavorare sulla vettura. La vittoria di Sebastian Vettel è il frutto di un progetto iniziato sotto una luce diversa da quella delle stagioni passate, e questa volta anche Lewis Hamilton si è dovuto arrendere.
Le sorprese cominciano ancor prima di partire: durante il giro di posizionamento sulla griglia la macchina di Ricciardo si ferma e l'australiano si vede costretto a partire dai box. Problemi al cambio per il pilota di casa che conferma così questo week-end da dimenticare. Giro di ricognizione che viene poi ripetuto a causa di un errore di Stroll, portando a 57 le tornate da compiere in gara.
Si parte allora con Hamilton e Vettel in prima fila, Bottas e Raikkonen in seconda, Verstappen in terza con accanto Grosjean, poi Massa, Sainz, Kvyat e Perez. Al semaforo verde Hamilton schizza via, Bottas insidia Vettel che tiene la posizione, mentre Raikkonen deve difendersi da un arrembante Verstappen: tanti attacchi ma prime 5 posizioni rimaste invariate al via. Dietro partono bene Massa e Perez mentre Magnussen ed Ericsson che si toccano nelle retrovie con la Sauber dello svedese che finisce in testacoda.
Nei primi giri Vettel sembra l'unico a mostrare un ritmo in grado di non far scappare definitivamente Lewis Hamilton, piazzando anche il giro veloce alla decima tornata con 1.28.234. Bottas perde qualcosa dai primi due e Raikkonen si trova negli specchietti l'inquietante figura di Max Verstappen. Nella zona punti Perez insidia Sainz per l'ottava posizione, mentre Ricciardo - partito dai box con un giro di ritardo - cerca di sdoppiarsi da più piloti possibile. Finisce dopo 15 giri la gara di Grosjean, che stava andando molto bene ed era in piena lotta per i punti: il francese è costretto a rientrare ai box con la vettura fumante ed abbandonare anzitempo la pista.
Al giro numero 17 Hamilton rientra ai box, con Vettel che era riuscito a recuperare il distacco portandosi sotto il secondo di svantaggio e costringendo il pilota Mercedes a rientrare per cambiare le gomme. Il tedesco viaggia a tutta per guadagnare il più possibile con l'inglese, che perde tanto nella lotta con Verstappen: sono sei i giri al comando per Vettel, che al 23° rientra per la sosta. I meccanici Ferrari sono velocissimi e il tedesco esce dalla pit-lane subito davanti alla coppia Verstappen-Hamilton, riuscendo a difendersi dagli immediati attacchi del belga che quando rientra ai box lascia alla Mercedes un distacco di 6 secondi da Vettel. Kimi Raikkonen rientra al 27° giro e chiude le soste dei big, stabilizzando la situazione a metà gara: Vettel in testa, Hamilton a 6 secondi, Bottas a 13, Poi Raikkonen e Verstappen.
Al 29° giro finisce anche la gara di Ricciardo, che chiude così il suo sfortunatissimo week-end fermandosi a causa di un problema al motore. A metà classifica lotta per i punti tra Alonso e Ocon, con il pilota McLaren che riesce a distanziare l'avversario durante i doppiaggi dei primi. Di quelli davanti il più veloce adesso è Bottas, che guadagna periodicamente sul compagno di squadra e prende qualcosina anche a Vettel prima di interrompere la sua rimonta invischiato nei doppiaggi. Il finlandese perde un secondo e mezzo nel sorpasso di Ocon e Alonso, ma riprende subito il suo micidiale ritmo portandosi a meno di 3 secondi da Lewis Hamilton. Anche Verstappen si avvicina pericolosamente a Raikkonen e a dieci giri dalla fine accorcia il distacco sotto i 2 secondi, con tanto di record nel secondo settore.
Intanto Sainz attacca la settima posizione di Perez e Ocon ritorna negli specchietti di Alonso: alla lotta per il 10° posto si aggiunge anche Hulkemberg, e alla prima curva del giro numero 52 lo spagnolo - forse toccato - deve arrendersi sia al tedesco che ad Ocon. Week-end da dimenticare anche per la Haas: a 7 giri dalla fine si chiude la gara di Kevin Magnussen.
Negli ultimi giri Verstappen non riesce a trovare lo spunto per colmare definitivamente il gap con Raikkonen, mentre davanti Bottas va, ma non riesce neanche lui a raggiungere il compagno di squadra. L'ultimo giro della Ferrari è un trionfo tra il boato del pubblico: Sebastian Vettel vince il Gran Premio d'Australia, tornando sul gradino più alto del podio dopo un anno e mezzo di digiuno. Era dal 20 Settembre 2015 (Singapore) che la rossa non vinceva un GP. Secondo Lewis Hamilton, che sembrava poter gestire facilmente la prima posizione, salvo poi accusare un vero e proprio crollo prestazionale. Terzo Bottas, in rimonta nel finale, quarta l'altra Ferrari di Kimi Raikkonen, quinto Max Verstappen, tenuto a bada dal finlandese.
Sesto Felipe Massa - buona gara per lui - e settimo un ottimo Sergio Perez, che ha rimontato dopo una qualifica non eccezionale. Ottavo Sainz, nono Kvyat e decimo Ocon. Chiudono la classifica Hulkemberg, un bravissimo Giovinazzi e Vandoorne.