Sebastian Vettel abbatte ogni record velocistico e nelle terze prove libere fa segnare il record assoluto sul giro del circuito. Il tedesco, anche grazie alle gomme UltraSoft, riesce a stampare un tempo fenomenale, ben al di sotto del tempo fatto segnare, durante le FP2, da Lewis Hamilton. Il pilota Ferrari chiude la terza sessione con il crono di 1'23"380, con 12 giri completati.
Il quattro volte iridato riesce a staccare, in modo netto, le due Mercedes di Bottas e Hamilton, 2° e 3°. Il finnico, sempre su US, fa segnare un tempo superiore a quello del ferrarista di 479 millesimi e porta a termine gli stessi giri del collega-avversario.
Dopo aver dominato le prime due sessioni di prove, scivola al 3° posto Lewis Hamilton, che chiude con 49 centesimi di ritardo da Vettel, anche lui con gomme US e con 12 giri totali.
Dietro l'inglese, in 4a posizione, chiude Kimi Raikkonen, staccato di 608 millesimi dal compagno di team.
Scala la classifica e sorprende la Renault di Nico Hulkenberg, che chiude le prove con il 5° miglior tempo, in 1'25"063. Chiude alle sue spalle in 6a posizione, e con 1"7 di ritardo da Sebastian Vettel, Daniel Ricciardo, che però gira maggiormente con gomme SS.
Buon 7° tempo per Romain Grosjean, che dimostra ancora un volta il suo buon feeling con il circuito australiano. Il francese della Haas chiude la sua prova a 2"1 da Vettel, ma rifila comunque 5 decimi alla Toro Rosso di Carlos Sainz jr. Lo spagnolo chiude in 1.25.948, facendo meglio di 2 decimi rispetto al suo compagno di team, Danil Kvyat. Il russo, così come il compagno Sainz, prova solo con gomme SS, a differenza delle rivali.
Chiude la Top10 Kevin Magnussen, con la seconda delle Haas, che beffa Perez nella lotta per a Top10. Solo 12° Max Verstappen, che completa solo sei giri e termina a 2"9 da Vettel. Alle sue spalle le due Force India di Perez e Ocon, mentre le due McLaren riescono a completare tutte e tre le sessioni, ma senza grandi risultati, se non per i miglioramenti di Vandoorne, che da ultimo del gruppone sale in 15a posizione. Alle sue spalle troviamo Ocon e poi Lance Stroll, che provoca l'ennesima bandiera rossa del week-end a causa di un suo errore.
Dietro al pilota canadese chiudono Ericcson e Palmer, staccati rispettivamente di 4" e 4"9 da Vettel.
Il colpo di scena arriva però a fine FP2, quando iniziano a trapelare le notizie di un probabile forfait di Pascal Wehrlein. Così è chiamato al suo posto Antonio Giovinazzi, che, dopo 6 anni, riporta l'Italia nel mondo dei motori che contano. Il pugliese cerca di prendere confidenza con la vettura ed infatti chiude all'ultimo posto della classifica.
Ora tutti concentrati per le qualifiche, le prime dell'anno che potrebbero farci sobbalzare sulle poltrone, poiché si preannunciano piene di battaglia.