A giudicare da quanto emerso nei test pre stagionali svolti sul circuito del Montmelò, sembra che in questa stagione ci sarà un pacchetto di mischia piuttosto compatto per quanto riguarda le zone centrali della classifica, con vetture che sembrano avere un potenziale simile. Una di queste è la Toro Rosso, che come ogni anno si dimostra una scuderia che sa costruire una buona base per la propria monoposto: nelle otto giornate di test è parsa una vettura con buona guidabilità, sintomo di un buon telaio e di una discreta aerodinamica. La STR12 è una monoposto che monta la power unit Renault, e come tutti i motorizzati del fornitore francese arriva al primo appuntamento del mondiale in Australia con un grande interrogativo in testa circa l'affidabilità dei propulsori, essendosi manifestati problemi di vario genere.

Riavvolgendo il nastro e tornando alla scorsa stagione, il team di Faenza aveva ben impressionato nelle prime gare a testimonianza del buon lavoro che era stato fatto, ma poi, essendo equipaggiata del motore Ferrari dell'anno precedente, quando Mercedes e Renault hanno esteso gli sviluppi della power unit anche ai propri clienti è finita indietro inevitabilmente. Quest'anno col motore Renault che riceverà aggiornamenti regolari questo problema non si porrà, ma, come spiegato in precedenza, i dubbi circa il portare a termine tutte le gare permangono. Un chilometraggio ridotto nei test, si teme il ripetersi delle noie tecniche avute.

La grande sfida per i team meno abbienti della Formula 1 è riuscire ad apportare sviluppi significativi alla macchina, dovendo fare i conti con un budget ridotto rispetto ai top team. Franz Tost, team principal della Toro Rosso, sa bene ciò e, in una recente intervista, ha affermato che "quest'anno il programma di sviluppo sarà estremamente costoso, e non potremo permetterci di portare aggiornamenti ad ogni gara. Non abbiamo a disposizioni risorse finanziarie a sufficienza per farlo, quindi dovremo essere molto attenti a valutare ciò che può garantirci il maggior progresso".​ E' proprio questo il punto nodale della questione: chi ha un budget modesto deve saperlo ottimizzare attraverso l'organizzazione, cosa che riesce bene sia alla scuderia di Faenza sia alla Force India. L'obiettivo stagionale è il quinto posto nella classifica costruttori, fallito tante volte, ma non per questo irraggiungibile, e con una giovane promessa come Carlos Sainz alla guida della STR12 nulla deve sembrare precluso.