Nel pomeriggio dell'ultima giornata di test a Barcellona un po' tutti si aspettavano che la Mercedes desse un segnale di presenza anche sul giro secco dopo che la Ferrari aveva fatto registrare un tempo ottimo con Kimi Raikkonen, pari a 1:18.634. Così però non è stato, col team tedesco che ha preferito continuare a lavorare sull'assetto della W08 invece che spingere un po' più a fondo per testare il potenziale della monoposto; per la verità un piccolo confronto si era avuto nel giovedì dei secondi test, quando sia Vettel che Hamilton avevano tentato giri veloci, e l'inglese aveva pagato 3 decimi, ma per entrambi non erano giri particolarmente veritieri in quanto per non scoprirsi alla concorrenza rallentavano in alcuni punti della pista.

Non c'è alcun dubbio che il potenziale della Mercedes sia ben superiore a quanto visto nei test, ma essendo questi ultimi momenti in cui tirare le somme del lavoro ingegneristico svolto durante l'inverno, viene da chiedersi se valga la pena disputarli se poi ci si tiene ampiamente al di sotto della velocità che la vettura possa esprimere. Questa considerazione può avere due tipi di giustificazione. La prima ipotesi che si può fare è che il team di Brackley sia estremamente sicuro che il lavoro fatto sia ottimo e che, quando si farà sul serio, esso emergerà senza problemi: diciamo questo perchè la W08 vista in pista non ha mai girato al massimo della potenza nè tanto meno con un quantitativo di carburante utile a valutare in modo preciso le caratteristiche della vettura.

La seconda considerazione che è possibile fare invece è più maliziosa, e va ad insinuare il dubbio che qualcosa non stia andando come i freddi dati dei simulatori prevedevano. Il punto nodale della faccenda potrebbe essere il passo lungo scelto dalla Mercedes per la W08, spinto fino ai limiti regolamentari, che sulla carta può garantire vantaggi a livello aerodinamico. La pista, per quel poco che si è visto, ha dato riscontri non ancora positivi tanto quanto i tedeschi ci avevano abituato a far vedere in termini di guidabilità: la monoposto è sembrata precisa in ingresso ma piuttosto nervosa in uscita di curva, e la causa di ciò va ricercata in un bilanciamento non ancora ottimale della vettura. Il passo lungo necessita infatti di un determinato setup per dare i suo vantaggi, aspetto su cui la Mercedes sta lavorando molto. Chi invece ha spiccato per la maneggevolezza dimostrata è stata la SF70H di Maranello, dotata di passo decisamente più corto; almeno a parole i componenti del box tedesco prendono in considerazione la Rossa come avversaria, e Niki Lauda l'ha addirittura indicata come favorita per la vittoria in Australia il 26 marzo. E' probabilmente pretattica, ma nella chiave di lettura che abbiamo sopra enunciato potrebbe avere il suo significato.

Resta il fatto che la Mercedes rimane la favorita per il mondiale 2017, tallonata però più da vicino dalla Ferrari rispetto ad un anno fa: a Melbourne le prime impressioni si tramuteranno in dati ufficiali, ma solo il ritorno in Europa del Circus, come sempre, svelerà i veri valori in campo.