La seconda sessione di prove a Barcellona ha cominciato a proporre dei risultati interessanti e ancora più attendibili, che hanno confermato buona parte delle impressioni avute già nella prima settimana. La McLaren della coppia Alonso-Vandoorne continua a non girare e si prospetta l'ennesima stagione di magra dopo i tanti proclami della vigilia, che sembravano annunciare finalmente una macchina quantomeno competitiva.
I problemi al motore dei primi quattro giorni di test avevano già mostrato brutte sensazioni, ma lo staff Honda aveva comunque mantenuto la calma promettendo un miglioramento per la seconda fase. Già al Day1 però le cose si erano messe male, con Stoffel Vandoorne che ha girato per tutto il giorno senza mai ottenere tempi competitivi (1.22.537 il miglior tempo) ed è stato anche costretto a sostituire l'ennesimo motore durante la pausa tra mattina e pomeriggio. E' andata ancora peggio il giorno dopo, quando la vettura ha potuto girare pochissimo a causa dei soliti problemi alla power unit che hanno tenuto impegnati i meccanici durante la sessione, impedendo ad Alonso di girare.
Il terzo giorno ha visto qualche lievissimo miglioramento, con la monoposto che è scesa almeno sotto l'1.22 (1.21.348, comunque poca roba) pur compiendo soltanto 48 tornate nel corso di tutta la giornata con Vandoorne. L'ultimo giorno ha visto ancora il deprimente tentativo di Fernando Alonso di far girare in maniera più competitiva la sua vettura, con risultati che purtroppo non sono stati soddisfacenti: lo spagnolo ha completato solamente 43 giri, con un miglior tempo di 1.21.389 (quasi 3 secondi dal leader Kimi Raikkonen) e tanto nervosismo alla guida e ai box.
Lo stesso Alonso ha parlato alla stampa descrivendo la tragicomica situazione della sua scuderia: "Abbiamo un problema: il motore. Non ci dà affidabilità e potenza. Siamo 30 km/h più lenti degli altri su ogni rettilineo, non sappiamo cosa succede quando si raggiunge la velocità normale. Non è un segreto, non siamo felici, non stiamo completando il nostro programma e non stiamo facendo i giri che abbiamo programmato ogni mattina - ha spiegato il pilota -. La parte elettrica è buona, al livello degli altri, ma i problemi del motore sono gli stessi degli anni passati. Nel 2015 non sapevamo nulla del motore Honda, la situazione è più simile al 2016. Dobbiamo cercare di arrivare in Australia con la migliore macchina possibile, che ci assicuri abbastanza affidabilità per finire la gara e avere la potenza giusta. Miglioriamo gradualmente ma in maniera troppo lenta", ha concluso il due volte campione del mondo.