In molti ci hanno provato, ma solo uno è riuscito a vincere sia sulle due che sulle quattro ruote e costui risponde al nome di John Surtees, meglio conosciuto come “Il figlio del vento”. Ora Surtees è volato via, non come il vento, ma in alto, a far compagnia ad altri suoi colleghi, alcuni scomparsi in modo naturale, altri scomparsi in pista, causa alla quale Surtees ha dedicato la sua lunga vita. Soprattutto dal 2009, quando in una gara di Formula 2 suo figlio Henry, giovane e promettente driver, perse la vita. La morte di Surtees non è stata improvvisa, ma nemmeno annunciata, dato che il Campionissimo dei motori era stato ricoverato a febbraio al St Georges Hospital a causa di alcuni problemi respiratori, ma solo negli ultimi giorni si era aggravato fino al triste esito della sua vita.

Il triste annuncio è stato dato dalla famiglia di Surtees attraverso un comunicato, in cui si legge: "È con grande tristezza che annunciamo la morte del nostro marito e padre, John Surtees. John, 83 anni, era entrato al St Georges Hospital di Londra a febbraio con problemi respiratori e dopo un breve periodo in terapia intensiva è deceduto serenamente questo pomeriggio. Sua moglie, Jane e le figlie, Leonora e Edwina erano al suo fianco. John era un amorevole marito, padre, fratello e amico. E 'stato anche uno dei veri grandi del motorsport e ha continuato a lavorare senza sosta fino a poco tempo con la Fondazione Henry Surtees e il Buckmore Parco Kart Circuit. Piangiamo la perdita di un uomo così incredibile, gentile e amorevole, è stato un vero e proprio esempio. Vorremmo ringraziare tutto il personale dell'ospedale per la loro professionalità e il sostegno in questo momento difficile per noi. Grazie anche a tutti coloro che hanno inviato i loro messaggi genere nelle ultime settimane".

Ricordiamo che Surtees vinse ben 7 titoli tra le due ruote, nelle categoria 350 cc. e 500cc., salvo poi passare in Formula 1, dove trionfò con Ferrari nel 1964, battendo la concorrenza dei piloti britannici Jim Clark, su Lotus, e Graham Hill, su Brm.  

Se ne va uno degli ultimi pezzi di quella F1 eroica, fatta di uomini normali che si ritrovavano in pista e speravano sempre di poter rivedere la famiglia al rientro dalle corse. Fortunatamente, come si apprende anche dal comunicato, Surtees ha vissuto una vita lunga e si è spento in modo lieto. 

Fonte: Gazzetta dello sport