Va in archivio anche il day 2 della seconda tranche di test sul circuto del Montmelò. Ancora una volta, come accaduto in altre giornate, arriva una conferma dal box Mercedes: Valtteri Bottas non ci sta a fare semplicemente il gregario di Hamilton, e lo dimostra prendendosi la leadership nella classifica dei tempi. Il finlandese ha fatto registrare un best lap in 1.19.310 con gomma Supersoft, ed è già un tempo di tutto rispetto. Arrivati ormai quasi alla fine della preseason, si ha l'impressione, anzi quasi la certezza, che ci sia un approccio diverso da parte dei due piloti delle Frecce d'Argento ai test: Bottas sembra molto più indirizzato a verificare quale sia il limite della vettura, spingendo (ma con riserva), mentre Hamilton sembra più "annoiato", concentrato più sulla distanza che sul giro secco, quasi come segno di superiorità rispetto al suo compagno.
A fine giornata troviamo col secondo miglior tempo Felipe Massa, che ha girato in 1.19.420, ma utilizzando gomme Ultrasoft. Può darsi che la Williams abbia deciso di girare abbastanza scarica in questi ultimi due giorni, cosa che giustificherebbe i tempi segnati, ma ciò che deve essere rilevato è che la FW40 sembra una macchina decisamente migliore alla precedente, capace di essere costante anche sui long run. Potrebbe essere una sorpresa poco gradita per Red Bull e Ferrari, ma è necessario attendere il weekend di Melbourne per averne conferma.
Giornata non particolarmente brillante invece per la Ferrari. Nonostante alla bandiera a scacchi Kimi Raikkonen, che oggi era alla guida della SF70H, abbia concluso terzo con un riferimento cronometrico di 1.20.406 con gomma Soft, sin dalla mattinata ci sono stati problemi che hanno fatto perdere molto tempo al team di Maranello, che a fine giornata può contare su soli 53 giri all'attivo. Al mattino una serie di controlli al sistema idraulico hanno tenuto per due ore fermo Raikkonen, mentre al pomeriggio il pilota finlandese è incappato in un testacoda che lo ha fatto sbattere violentemente contro le barriere: non ci sono state conseguenze per il pilota, ma l'incidente ha fatto concludere anzitempo il lavoro previsto dalla Ferrari: troppo poco il tempo a disposizione per riparare la monoposto. Nel momento dell'incidente Kimi stava effettuando una simulazione di gara, i cui dati però evidentemente non potranno essere utili a causa dei pochi giri portati a termine dal pilota finlandese.
Quarto Max Verstappen, con un crono di 1.20.432, ma ciò che nelle utlime due giornate è importante sottolineare è come la Red Bull, in collaborazione con Renault, sia riuscita a trovare un livello accettabile di affidabilità per girare costantemente, cosa che non era assolutamente possibile nella prima tranche di test. I giri completati dal giovane olandese sono stati 102 quest'oggi, mentre sulla vettura angloaustriaca è comparsa una novità non tanto tecnica quanto pratica: per velocizzare il pit stop, sull'ala anteriore della RB13 è stata infatti creata una protuberanza piatta sporgente che va a incastrarsi al momento del cambio gomme in un apposita fessura del carrello elevatore. Restano alcuni dubbi sulla regolarità della soluzione, anche perchè in quest'ala, che oggi ad onor del vero è stata usata solo nelle prove di pit stop, il profilo a freccia che il regolamento impone non è presente.
Il quinto tempo appartiene al giovane Lance Stroll, e non è assolutamente male, considerando la poca esperenza del ragazzo: 1.20.579 su Supersoft. La Williams, esattamente come la Mercedes, sta alternando i suoi piloti alla guida, una strategia che permette di poter far testare ad entrambi la monoposto ogni giorno. Sesto l'altro pilota della Mercedes Lewis Hamilton, impegnato come già detto in prove sulla distanza, con un giro veloce di 1.20.702. In settima posizione troviamo la Renault di Nico Hulkenberg, con un tempo di 1.21.213, ottenuto con gomme Supersoft, seguito da vicino Sergio Perez, appena 84 millesimi più lento.
Scorrendo più indietro, da segnalare una giornata deludente per la Haas che invece finora stava impressionando in positivo, anche se i giri portati a termine da Romain Grosjean sono stati ben 92. Ancora una volta male la McLaren, che è stata a lungo ferma per controlli alla power unit, che al momento non spicca per affidabilità nè per potenza.