Non è certo un mistero che nel 2015 e nel 2016 ci si aspettasse molto di più dal connubio Mclaren - Honda. Il team inglese aveva collaborato con la casa giapponese in passato tra il 1988 e il 1992 ed erano stati cinque anni trionfali: in ben quattro occasioni su cinque il team inglese a fine stagione aveva vinto sia il titolo piloti (tre volte con Ayrton Senna, una con Alain Prost) che quello costruttori (unica eccezione il 1992), piazzando ben due volte i piloti primi e secondi nel mondiale e riuscendo nel 1988 a vincere 15 gare su 16. Inoltre nel 2015 la Mclaren aveva due campioni del mondo (Fernando Alonso e Jenson Button) quindi si pensave potesse essere l'antagonista della Mercedes. Invece il 2015 è stato un calvario e nel 2016, pur se la vettura è migliorata molto, la Mclaren si è mostrata nuovamente ben lontana dai livelli a cui ci aveva abituato.
Sulla situazione della Mclaren e sul disastro degli ultimi due anni ha parlato il responsabile dei motoristi Honda, Yusuke Hasegawa, arrivato ad inizio 2016 per sostituire Yasuhisa Arai. “È stato incredibilmente grande, una cosa difficile da esprimere, perchè non ha riguardato solo la Mclaren o Ron ma la Honda, il nostro nome e il nostro orgoglio. In una competizione è molto difficile garantire un risultato esatto, ma pensavamo di avere bisogno di dimostrare che eravamo in grado di fare dei progressi e credo che siamo riusciti a concretizzare un discreto passo avanti in termini di prestazioni. Se non ci fossero stati dei miglioramenti sarebbe stato un disastro. Certo, non ero parte del team nella passata stagione, ma dall'esterno è stato sicuramente così: a Sakura, tutti hanno accusato una perdita di fiducia, ma è anche giusto dire che hanno svolto un ottimo lavoro in un breve periodo di tempo. Quindi, anche se abbiamo avuto dei problemi, siamo stati comunque in grado di fare dei progressi con la power unit e di questo sono orgoglioso. Non posso dire di aver implementato dei cambiamenti, ma semplicemente ho fatto ciò che avevo intenzione di fare. Non so cosa sia successo in precedenza, ma avevamo bisogno di qualcosa per ripartire. Il 2015 ha rappresentato una sfida, poiché dovevamo approntare il motore e non eravamo sicuri di noi stessi, ma non potevamo nemmeno tornare indietro. Per tutto il tempo in cui ci siamo preparati abbiamo cercato di risolvere i problemi. Così durante l'inverno ho chiesto ai membri della squadra di costruire una base dalla quale partire. Non è stata una mia decisione, ma era chiaro che l'affidabilità, il motore termico e il turbo fossero i tre elementi sui quali dovevamo intervenire. L'affidabilità è stata particolarmente difficile da migliorare, perchè i problemi possono arrivare da qualsiasi componente e infatti anche quest'anno ne abbiamo avuti”.
In ogni caso il 2017 sarà un anno cruciale per la Mclaren. Il cambio regolamentare potrebbe fornire un'ottima occasione al team inglese per avvicinarsi ai rivali per poi ambire nel 2018 o nel 2019 a lottare per il titolo. La Mclaren deve cogliere questa occasione perchè in caso di un'altra annata disastrosa sarà molto difficile riuscire a trattenere Fernando Alonso, e perdere il campione spagnolo sarebbe un disastro per il team inglese.