Sono ormai trascorsi 3 anni da quel maledetto 29 dicembre, una data che resterà scolpita in negativo nella memoria di tutti i tifosi del Cavallino.

Si avvicina Capodanno e la Formula 1 è l’ultimo pensiero anche dei fans, solo che dalla Francia arriva una notizia, una di quelle che colpisce nel cuore, un colpo a freddo che fa calare un’atmosfera cupa sull’allegria che le feste portano di solito: Michael Schumacher è vittima di un terribile incidente sulle nevi della stazione sciistica di Meribel. Le notizie volano: c’è chi parla di un azzardo del 7 volte campione del mondo, che irresponsabilmente tenta un fuoripista che la sorte gli fa pagare a caro prezzo. Dall’altra parte, invece, si crea lo schieramento di coloro che vogliono difendere il Kaiser. Ora, anche di fronte alla tragedia che si sta consumando, i colpevolisti vogliono puntare il dito. 

Le prime notizie parlano di un piccolo incidente, altri dicono che il Kaiser versi in condizioni critiche, la verità è proprio questa. La sera stessa dell’incidente esce la notizia più triste “Michael Schumacher è in condizioni critiche, lotta per la vita e dev’essere sottoposto ad un intervento di chirurgia immediato, per ridurre gli ematomi creatisi al cervello, dopo la caduta”. Il giorno dopo, a rattristare ancora più gli animi, arriva la voce di Gerard Saillant, neurologo di fama mondiale e amico personale dello stesso Schumi, che parla di un futuro incerto e di una riabilitazione lunga e dura.

Fonte: http://www.michael-schumacher.de/
Fonte: http://www.michael-schumacher.de/

Da quell’ospedale di Grenoble Schumacher ci uscirà solo il 16 Giugno 2014, per essere trasferito prima a Losanna e poi a casa, a Ginevra, sotto gli occhi della moglie Corinna e con l’affetto dei cari intorno. Ora tre anni dopo, del campione più amato, e talvolta anche odiato, della Formula 1 non si sa quasi nulla. 

Le ultime notizie ripetono una storia trita e ritrita, detta più volte dalla Kehm, manager e unico portavoce ufficiale della famiglia Schumacher: “Schumacher versa in condizioni non proprio ottimali, la sua ripresa è ancora lenta e i progressi sono molto lenti”. Altre notizie ci giungono anche dall’avvocato della famiglia, che, intervenuto durante un processo contro degli sciacalli, i quali avevano rilasciato false dichiarazioni sullo stato di salute del tedesco, aveva svelato che il tedesco non era in grado di stare in piedi, neanche con l’aiuto dei terapeuti. Di pochi giorni fa è, invece, la notizia secondo cui un personaggio misterioso, dichiaratosi amico stretto di Schumacher, abbia provato a vendere una foto del tedesco nel letto della sua casa di Ginevra. Un gesto sconsiderato, altamente irrispettoso nei confronti di una persona che lotta ogni giorno contro la morte, un gesto oltraggioso anche nei confronti della famiglia, che ogni giorno lotta al fianco del suo faro e fa di tutto per proteggerlo. 

In attesa di sapere di più sulle sue condizioni, sperando sempre in un miracoloso risveglio, molti provano ad immaginare dove si troverebbe ora il Kaiser di Kerpen, cosa farebbe. Al momento sembra la risposta più semplice da dare se si parla di Schumi: sicuramente al fianco del figlio Mick, che sta facendo faville in tutta Europa, cercando di seguire le orme a quattro ruote del padre. Ma per un pilota che ha fatto la storia della Formula 1, e soprattutto della Ferrari, sembra difficile un ruolo lontano da quel mondo, forse proprio a Maranello, a far da ponte tra i piani alti e i meccanici, al fianco del suo allievo Vettel, con uno sguardo al futuro, forse come consulente per la Ferrari Accademy, oppure ad aiutare gli ingegneri, sempre più in difficoltà, che avrebbero a disposizione un pilota con l’esperienza e le conoscenze del tedesco. 

Invece, per colpa di uno stupido incidente, siamo qui, tre anni dopo, ancora a pregare affinché un giorno si possa rivedere Schumi in pista, a seguire Mick e ad incoraggiare la Ferrari, che tanto avrebbe bisogno di colui che per anni è stato la guida del team.