Solo una settimana fa Toto Wolff e Lewis Hamilton in un video annunciavano il ritorno di pace serenità tra il pilota inglese ed il team Mercedes dopo le polemiche sorte nell'ultima gara del mondiale di F1 2016. Invece l'inglese ha ribadito al Telegraph di essere ancora scottato per il finale di stagione. E se per quanto accaduto ad Abu Dhabi si può dare ragione al campione del mondo 2008, 2014 e 2015 (ma d'altra parte Toto Wolff aveva ammesso di aver sbagliato e si era scusato con l'inglese) la tempistica della dichiarazione e i nuovi riferimenti ad un possibile complotto contro di lui per favorire Nico Rosberg rendono questa uscita davvero infelice.
Ma andiamo con ordine. Nell'ultima gara del mondiale 2016 ad Hamilton non bastava vincere per laurearsi campione, ma aveva bisogno di un Nico Rosberg almeno quarto. Quando negli ultimi giri il pilota inglese, in testa dall'inizio, si è ritrovato il rivale tedesco alle sue spalle in seconda posizione, ha deciso di rallentare il compagno per far avvicinare Max Verstappen e Sebastian Vettel, nella speranza che entrambi passassero Rosberg. Dal box sono arrivati via radio diversi ordini all'inglese di accelerare il passo, perchè Vettel aveva gomme più fresche e più morbide rispetto al duo Mercedes e quindi aveva una concreta possibilità di vincere la gara qualora Hamilton non avesse alzato il ritmo. L'inglese ha risposto varie volte che quella era la sua gara e che non gli importava di non vincerla, dato che avrebbe in ogni caso perso il titolo. Circa una settimana dopo la gara sono arrivate le giuste scuse di Toto Wolff, che ha detto di aver sbagliato ad interferire nella condotta di gara di Hamilton, dato che si stava giocando il titolo e che in ogni caso l'iride sarebbe stata di un pilota Mercedes. La vicenda a quel punto sembrava chiusa.
A quanto pare però non è così per Lewis Hamilton. In un'intervista ad un emittente britannica (Channel 4) l'inglese ha fatto capire chiaramente di avere ancora risentimenti per quanto accaduto ad Abu Dhabi. “È stato uno dei momenti più sgradevoli della stagione. Alla fine, facendo il punto su quanto mi è stato detto, ho sentito una certa mancanza di rispetto dalle persone che avevano parlato. Non ci si aspetta una cosa del genere da parte di chi è responsabile di così tante persone”. E detto questo ecco il nuovo riferimento a complotti contro di lui. “Inizi a pensare che tutti quei problemi di affidabilità durante la stagione non erano un caso”.
Sulla vicenda di Abu Dhabi la maggior parte delle persone nel mondo del motorsport ha dato ragione ad Hamilton. Ma la tempistica della dichiarazione di Hamilton non è certo delle migliori: come già detto, circa una settimana fa ha ricevuto le scuse di Toto Wolff, quindi ormai la faccenda sembrava chiusa. Inoltre in Mercedes in questo periodo non sono certo tutte rose e fiori: il team tedesco ha perso Paddy Lowe e deve ancora trovare il sostituto di Nico Rosberg (che probabilmente sarà Valtteri Bottas, ad un costo però molto elevato). Fare polemiche alla vigilia di una stagione come il 2017, in cui ci saranno tante novità a livello tecnico, non è di certo la cosa migliore. Se la Mercedes dominerà come negli ultimi tre anni qualsiasi polemica non influirà sulla stagione, ma in caso di lotta quasi alla pari con altri team (la Red Bull potrebbe usufruire bene del nuovo regolamento e la Ferrari non va esclusa a priori) l'ambiente negativo che si sta creando tra Hamilton e il team potrebbe essere un grosso favore agli avversari.
Per quanto riguarda le accuse di complottismo invece bisogna dare torto ad Hamilton su tutta la linea. È vero che nel 2016 Nico Rosberg è stato più fortunato di lui, ma invece che prendersela con il team per la rottura in Malesia il pilota inglese dovrebbe fare un mea culpa e ricordarsi delle partenze sbagliate in Australia, Bahrein, Italia e Giappone o del sorpasso avventato che gli è costato la gara in Spagna o di altri suoi errori. Inoltre nel 2014 e nel 2015 la fortuna era stata dalla parte dell'inglese. Nel 2014 dopo un inizio molto sfortunato Hamilton ha beneficiato di tre rotture di Rosberg in momenti determinanti della stagione (Inghilterra, Singapore e Abu Dhabi). Nel 2015 Rosberg ha rotto due volte (Italia e Russia), mentre era terzo e primo, mentre Hamilton una volta sola (Singapore), nell'unica gara in cui la Mercedes non andava. Poteva capitare quindi che ci fosse un'annata sfortunata per l'inglese. Ma d'altra parte non è la prima volta che Hamilton parla di complotti ai suoi danni. Il caso più famoso è quello di Monaco 2015 (in cui l'inglese perse la vittoria a favore di Rosberg per una strategia sbagliata ma anche sfortunata). Quest'anno poi tra la Malesia e l'ultima gara Hamilton ha accusato varie volte il team. A questo punto sembra difficile che il rapporto tra Hamilton e Mercedes prosegua oltre il 2018, anno in cui scade il contratto di Hamilton.