Negli ultimi anni, l'interesse verso la Formula 1 è andato via via scemando, è un dato di fatto innegabile. Le cause sono molteplici, solo per citarne alcune: il dominio in pista di un solo team (Red Bull prima e Mercedes poi), la limitazione dei test in grado di sviluppare la vettura in modo significativo allo scopo di recuperare terreno sulla concorrenza, i cervellotici regolamenti, mentre per l'Italia ha inciso molto il fatto che la trasmissione live in chiaro sia parziale o assente, detenendone ora i diritti televisivi Sky e non più la Rai.
Il 2017 vedrà un importante cambio a livello tecnico delle vetture, e sarebbe l'occasione buona per rivedere anche i regolamenti, tanto vasti quanto poco chiari in alcuni aspetti. La Gazzetta dello Sport in edicola ieri ha proposto 10 punti da cui ripartire, affinchè si possa riavvicinare alla Formula 1 quella fetta di appassionati che nel corso degli anni ha perso interesse per il Circus.
1. REGOLAMENTI Ciò che viene contestato maggiormente sono i regolamenti, contenenti una miriade di prescrizioni che spesso neanche gli addetti ai lavori conoscono con esattezza; questo è il risultato del numero eccessivo e della loro complessità, basterebbe ridurle in modo da renderle chiare.
2. MENO GARE La stagione 2016 è stata la più lunga della storia, con ben 21 gare in calendario, a volte in circuiti anonimi; sarebbe opportuno ridurre il numero di gran premi, anche per ridurre i costi di trasferimento da un continente all'altro, rilevanti soprattutto per team in difficoltà economica come Williams e Sauber.
3. SICUREZZA Spesso si creano regole astruse in nome della sicurezza, ma poi si trascurano aspetti che in realtà potrebbero essere determinanti per limitare i pericoli. Un esempio di ciò è il regime di parco chiuso, che impedisce di cambiare gli assetti delle vetture tra le qualifiche e la gara; come visto in Brasile, le vetture con setup da asciutto se la gara è bagnata fanno difficoltà a stare in pista, ed è stata solo fortuna se l'incidente di Raikkonen non abbia avuto conseguenze.
4. GARE CORTE Viene contestato alla Formula 1 di avere fasi durante la gara piuttosta noiose, e dal momento che molti spettatori guardano anche eventi motociclistici fare un confronto è immediato. In Motogp, ad esempio, le gare sono brevi e sono un concentrato di emozioni in circa 40-45 minuti, e tutti ne esaltano la spettacolarità; basterebbe che il Circus riducesse il numero di giri per poter eliminare momenti di noia.
5. NUMERI Sarebbe utile, specialmente per gli spettatori presenti sulle tribune dei circuiti, che i numeri sulle vetture fossero più grandi e che venissero apposti anche sulle fiancate, affinchè distinguere tra Raikkonen e Vettel non debba essere troppo difficile.
6. PENALIZZAZIONI Una delle note più dolenti del Circus riguarda le penalità da comminare ai piloti per infrazioni in gara, in quanto stesse situazioni durante la gara a volte vedono punizioni diverse e si viene a creare una disparità di giudizio. Basterebbe stilare una lista precisa di penalità per ogni infrazione e ci sarebbe un netto passo avanti sotto questo punto di vista.
7. COMMISSARI FISSI In Formula 1 esiste un direttore di gara fisso che risponde al nome di Charlie Whiting, mentre sarebbe opportuno affiancargli un team di commissari fissi per analizzare in modo completo le varie situazioni che possono presentarsi durante i gran premi.
8. PUNIZIONI IMMEDIATE Un problema che molte volte viene riscontrato riguarda il tempo eccessivo che intercorre tra la rilevazione di un'infrazione e l'assegnazione della relativa penalità; in Messico è stato ridicolo come il terzo posto sia stato assegnato prima a Verstappen, poi a Vettel ed infine a Ricciardo.
9. LIBERTA' DI TEST In ogni sport per migliorarsi è necessario l'allenamento, altrimenti non è possibile progredire. La limitazione dei test in pista fra un GP e l'altro fa sì che lo sviluppo delle vetture debba essere prevalentemente condotto con l'utilizzo di simulatori e programmi informatici vari, che hanno un costo superiore a quello legato all'effettuare prove su un circuito; la soluzione che la Gazzetta propone è tornare ai test in pista, dando un numero maggiore di giornate di prova ai team più in difficoltà.
10. LIBERTA' DI PAROLA Nel Circus vige l'obbligo del politically correct e per questo motivo le dichiarazioni dei piloti sono spesso filtrate da un addetto stampa. Sarebbe più interessante invece conoscere le reali opinioni dei piloti sull'operato di Ecclestone o sulle decisioni di Charlie Whiting, senza che debba essere creato un processo interno al team per dichiarazioni che non soddisfano "i piani alti".