Il 2017 sarà un anno di grandi cambiamenti per la F1: le vetture cambieranno notevolmente a livello aereodinamico (in particolare ci sarà un significativo aumento del carico) e le gomme saranno larghe il doppio, quindi le F1 del 2017 saranno in grado di andare anche 4-5 secondi al giro più veloci delle vetture del 2016. Le nuove vetture quindi metteranno a dura prova la resistenza fisica dei piloti, dato che dovranno sopportare forze G più intense di quelle attuali.

Dopo Max Verstappen (che aveva dichiarato che avrebbe dovuto aumentare le proprie sedute in palestra in vista del 2017) anche Sergio Perez, il pilota messicano della Force India, in un'intervista ad Autosport ha confermato che le nuove vetture saranno molto più stressanti fisicamente. “Saremo tutti distrutti dopo il primo giorno di test. Già di solito dopo due mesi di inattività il collo a fine giornata è provato, chissà come saremo messi dopo i primi giri sulle vetture nuove”.

Perez però non si mostra particolarmente preoccupato: nonostante non ci sia alcun sistema di allenamento in grado di simulare alla perfezione la sforzo che comporta guidare una vetture di F1, il pilota messicano è fiducioso che sarà pronto per il GP d'Australia (prima prova del Mondiale 2017). “Ci si può allenare tantissimo e con metodi diversi, ma la F1 è la F1 e ti metterà sempre a dura prova. Sono convinto che però il torcicollo ci sarà passato in tempo per Melbourne”. Il pilota messicano ha concluso la sua intervista dicendo che comunque il fatto che la vettura sarà più esigente dal punto di vista fisico non implica necessariamente che sia più difficile da guidare, ma i piloti lo scopriranno soltanto quando saliranno per la prima volta sulle nuove vetture. “Le vetture saranno più esigenti dal punto di vista fisico, ma ci abitueremo. Vedremo se saranno più difficili da guidare”.

Una cosa però è certa: i piloti quest'inverno dovranno allenarsi ancora più duramente del solito per mettere su quanti più muscoli possibili e dovranno abituarsi a sopportare uno sforzo fisico maggiore di quello attuale (che è gia notevole). E poi c'è ancora chi dice che i piloti professionista non sono dei veri atleti...