La stagione di Formula 1 si è conclusa con la straordinaria vittoria di Nico Rosberg in Mercedes, scuderia che ha dominato sotto ogni punto di vista, brava ad offrire e a mettere a disposizione dei piloti tecnologie innovative che hanno fruttato ottimi risultati, uno su tutti la conquista del titolo costruttori.
Ad inizio stagione la maggioranza optava Lewis Hamilton nuovamente sul tetto del mondo, ma qualcuno all'interno della scuderia è stato capace di stravolgere tutto. Come? Un pizzico di fortuna sicuramente, ma ciò che ha contraddistinto Rosberg da Hamilton è stata la professionalità. Spesso e volentieri il pilota britannico era sconcentrato, si esponeva troppo sui social network, a discapito del suo "collega" che ha fatto dell'umiltà il suo marchio di fabbrica.
La storia di Nico rispecchia molto la vita di Rocky Balboa, fatta di sacrifici e colpi pesanti da incassare senza, però, mai cadere al tappeto. E' la stessa storia tra Lewis e Nico, con il tedesco originario di Wiesbaden che ha incassato tanto per poi alzarsi, combattere e alla fine trionfare, proprio come fece Stallone contro Apollo Creed.
La sua scalata verso il tetto del mondo ha avuto numerose tappe: da Melbourne, Manama, Shangai e Sochi, passando per Baku, SPA, Monza, Marina Bay e Suzuka. Tutte città che entrano di diritto a far parte del suo cuore, circuiti ed esperienze che gli hanno regalato questo meritato titolo, un titolo che rispolvera la parola umiltà, termine che nel mondo d'oggi non esiste più perché è stato inghiottito dal fenomeno del business.
Nico Rosberg ha deciso di ritirarsi dopo la vittoria mondiale. Questa clamorosa scelta ha suscitato stupore tra i tifosi, ma la sua decisione è ormai definitiva. Per ben 25 anni ha avuto l'abilità di rimanere sempre in pista e di coronare il suo più grande sogno, ossia quello di diventare campione del mondo.