Due Gp da 40 minuti ciascuno: è questa l’ultima idea lanciata da Bernie Ecclestone. Il capo del circus ha partorito questa proposta in seguito alle lamentele nate dopo il Gp del Brasile, in cui la direzione gara è stata criticata per la cattiva gestione della prova, condizionata dal cattivo tempo e dalle bandiere rosse, a cui si aggiunge anche la tanto criticata partenza dietro SC. L’idea di Ecclestone prevedrebbe la divisione della gara in due sessioni a tempo, da 40 minuti, intervallate da 40 minuti, una pausa destinata al riposo dei piloti, alle interviste e agli interventi sulle vetture, mirati a modificare anche il setup, in base alle condizioni meteo e della macchina.
LA NOVITÀ- L’ex manager Brabham, raggiunto dal Sunday Times, dichiara: “Il pubblico ha una soglia di attenzione molto più bassa, diversi sport hanno cambiato format introducendo correttivi che riducessero la durata degli incontri. In Brasile l’audience è salita, c’è stata una gara con pioggia forte, un paio di grossi incidenti, ma ci sono state due partenze per colpa delle bandiere rosse e la gente si è sintonizzata. Dobbiamo rivedere il concetto tradizionale di un’unica gara lunga. Due gare da 40 minuti, con una pausa di altri 40 minuti in mezzo per intervistare i piloti e lavorare sulle auto, potrebbero essere più attrattive per spettatori e sponsor. Le macchine si qualificherebbero il sabato per la gara 1 e sulla base di questa stilare la griglia di partenza per la seconda con monoposto più leggere e più veloci. Ma non so se abbiamo il coraggio di cambiare, i tempi cambiano ed è qualcosa a cui dobbiamo guardare”.
REGOLAMENTO- L’attenzione del capo della F1 si sposta poi al regolamento, spesso criticato dai tifosi. Il boss non risparmia critiche, Ecclestone definisce il regolamento un libro del non correre. “Il libro delle regole dovrebbe essere intitolato ‘Non correte’: sono scritte in un modo così complicate che nessuno, nemmeno i piloti, sanno quale sia la cosa giusta da fare. Troppi si lamentano via radio al primo segnale di pressione o di contatto, loro sono i primi a essere frustrati e così anche gli spettatori e il sottoscritto. È folle, le regole di oggi rallentano tutto, impediscono ai piloti di fare quello che gli viene naturale. Dobbiamo far sì che i piloti possano gareggiare correttamente con più facilità anche se spesso mi chiedo se questi ragazzi siano lì per gareggiare o solo per guidare una macchina da F1”.