Sembra un altro fine settimana di sofferenza per la Ferrari che, dopo aver raccolto le briciole ad Austin, si presenta in Messico con poche aspettative.
Per la Rossa il venerdì è però di altissimo livello con Vettel e Raikkonen che comandano la classifica in lungo e in largo, mostrando anche un discreto passo gara. La fiducia cresce con il passare delle ore e per la qualifica tutti attendono le macchine di Maranello pronte anche a prendersi la prima fila. Q1 e Q2 di ottima fattura per i due ragazzi che fanno capolino dove di solito osano soltanto Hamilton e Rosberg. Tanta tensione nel Q3, la Ferrari finalmente può giocarsi un posto veramente di prestigio sulla griglia, ma ancora una volta fa un buco nell’acqua: il risultato è pessimo, con Raikkonen e Vettel rispettivamente 6° e 7° ad un’eternità dalle posizione occupate per l’intero weekend.
Il passo gara sembra esserci, ma la partenza lascia le Ferrari imbottigliate dietro Hulkenberg, con Raikkonen, e dietro Massa, con Vettel. In sofferenza particolarmente il tedesco che non riesce a superare il brasiliano fino alla sua sosta ai box. Da lì in poi la gara di Vettel è praticamente perfetta, girando sugli stessi tempi, e anche talvolta più veloce dei due alfieri della Mercedes, allungando lo stint con le soft come nessuno, per giocarsi il podio fino alla fine. Anche Raikkonen ritrova ritmo e fiducia, ma purtroppo per lui il treno di gomme medie montate ai box non è soddisfacente, arriva quindi un'altra sosta che lo taglia fuori dai giochi.
Chi dentro ai giochi, con anima e testa, c'è appieno è Vettel che spinge tantissimo fino a riprendere Verstappen negli ultimi giri. Qui succede di tutto: immediato attacco del ferrarista che costringe alla dura staccata l’olandese, obbligato furbescamente a tagliare completamente la prima curva. Comincia così la battaglia radio col team Red Bull che invano sprona il suo pilota a lasciare la posizione a Vettel. Risultato? Nessuna risposta. Alle spalle della Rossa giunge Ricciardo e la lotta si fa ancor più incandescente. Il tedesco sfoggia la grinta dei tempi migliori e, anche se Verstappen si comporta in modo scorretto, lui in pista mantiene la calma, pur non risparmiando però team radio incandescendi, difendendosi alla grande sull’australiano.
Nel post gara sfociano tutte le tensioni derivanti dalla stessa: Verstappen penalizzato di 5 secondi, con enorme ritardo, per la manovra su Vettel. Sembra podio, meritato, per la Ferrari. Forse. Nella notte arriva la penalità di 10 secondi per il tedesco, reo di aver commesso una manovra scorretta nei confronti di Ricciardo. Beffa e quinto posto, assurdo, per il ferrarista.