Cala il sipario sul venerdì messicano con la fine delle FP2, caratterizzate da una pista in condizioni non ottimali, molto scivolosa. Difficile mandare in temperatura le gomme, sintomo di un asfalto ancora piuttosto freddo.
Davanti a tutti, un po’ a sorpresa, c’è Sebastian Vettel, con un tempo di 1.19.790 che conferma quanto di buono già era stato fatto vedere nelle FP1 dalla Rossa, che si trova abbastanza a suo agio su questa pista, ma soprattutto con queste condizioni. La SF16-H, con asfalto “freddo”, è assolutamente competitiva, cosa che già era stata evidente in Canada ed in Giappone. E’ solo venerdì, ma se dovessero rimanere queste le condizioni ambientali e della pista la Ferrari c’è, più viva che mai.
Lewis Hamilton si piazza 2° ad appena 4 millesimi di secondo dal tempo fatto registrare da Vettel, davanti al suo compagno di squadra Nico Rosberg 3°, leggermente più staccato; la Mercedes tuttavia ha affrontato la sessione girando notevolmente depotenziata per evitare guai alla power unit. Il loro passo gara rimane molto buono, e rimangono i favoriti per la pole e per la vittoria.
Delude un po’, se raffrontato al suo compagno di squadra, Kimi Raikkonen, 4° in 1.20.259, e dunque a circa mezzo secondo dalla testa, simbolo di un setup e di un feeling non ancora perfetto e da migliorare.
In ombra le Red Bull: Daniel Ricciardo è 5° a 658 millesimi da Vettel in 1.20.448, mentre Max Verstappen è 7°, con un crono di 1.20.619 a più di 8 decimi dal pilota tedesco; tra i due si piazza Nico Hulkenberg col 6° tempo in 1.20.574, e la cosa interessante da sottolineare è come questo riferimento cronometrico sia stato fatto registrare con gomma soft, che sicuramente garantisce qualcosa in meno come prestazione assoluta rispetto allu supersoft con cui tutto il resto dei piloti ha cercato il giro veloce.
Chiudono la top 10 Valtteri Bottas in 8° posizione, Carlos Sainz in 9° e Fernando Alonso in 10°; per scoprire cosa ha in serbo per gli appassionati il resto del weekend messicano l’appuntamento è domani alle 17 con le FP3.