Come spesso accade, umori diversi sul podio e nel post-gara anche nel Gran Premio del Giappone. Nico Rosberg mette sempre più le mani sul suo primo titolo mondiale in Formula 1, con la vittoria di Suzuka che lo porta con 33 punti di vantaggio su Lewis Hamilton, quando mancano quattro gare alla fine. Ma il tedesco manifesta una certa dose di scaramanzia, quando gli viene posta l domanda su un titolo sempre più vicino: "È stato un weekend fantastico, grandioso sin dal primo momento ed è molto speciale vincere su questa pista leggendaria. La stagione è ancora lunga e dobbiamo gestire le energie, faccio le congratulazioni al team per il titolo costruttori, è un titolo assolutamente meritato per l'impegno incredibile che ha messo tutto l'anno. Qui contava soprattutto partire bene, il weekend è andato veramente bene, è stato tutto perfetto. Sono contento di aver vinto questa gara, ero concentrato su questo. Con Hamilton sarà sempre lotta, lui andrà fortissimo e proverà di tutto, io continuerò a pensare gara per gara, sta andando bene così e continuo su questa linea mentale".
Non può esserci soddisfazione, invece, per un Hamilton sempre più vicino a lasciare un trono occupato negli ultimi due anni. Il britannico non si arrende, ma al tempo stesso prende atto della superiorità dimostrata in pista dal suo compagno-rivale: "Non sono contento della gara ma almeno ho portato a casa qualche punto. Complimenti al team. Cercherò di dare tutto quello che ho e vedremo cosa accadrà alla partenza ho avuto parecchio pattinamento, nella seconda parte di gara avevo un buon passo, la macchina mi ha dato sensazioni migliori, ho avuto un buon ritmo e ho fatto parecchi sorpassi, sono riuscito a ridurre il divario ma non a recuperare il secondo posto. Il titolo? Rosberg ha un margine comodo".
Mastica davvero amaro, invece, Sebastian Vettel. Il ferrarista sembrava poter lottare, ad un certo punto della corsa, anche per il secondo posto, ma invece è finito ancora una volta giù dal podio per un errore del team in sede di scelta della strategia: "Mi sarebbe piaciuto il podio, eravamo in lotta per il secondo posto ma poi abbiamo deciso di andare lunghi restando dentro e abbiamo perso tempo, speravamo che le soft durassero di più ma dobbiamo accettarlo, anche se parlando col muretto pareva la decisione giusta. L’abbiamo decisa insieme in auto, eravamo vicini a Max, gestivo le gomme, poi nel traffico ero attaccato, ma lui è entrato ai box e non aveva senso seguirlo in strategia perché ci saremmo trovati con la stessa mescola fino alla fine, e quindi pareva sensato azzardare. Ma alla fine il gap dimostra che potevamo fare un’altra scelta".
Decisamente di poche parole Kimi Raikkonen. Il problema avuto al cambio dopo la fine delle qualifiche ha condizionato una corsa che poteva vedere il finlandese decisamente più protagonista, a giudicare anche dai tempi che è riuscito a staccare con una certa continuità nella fase centrale della corsa. Queste le sue parole dopo aver preso la bandiera a scacchi in quinta posizione: "Sono partito bene però non avevo spazio per passare e sono rimasto bloccato, era difficile seguire gli altri e passare malgrado la guidabilità della macchina. Risultato deludente? Sì perché la macchina era competitiva, se avessimo potuto correre davanti sarebbe andata meglio. Ma purtroppo è andata così".