Era il 2006, si correva in Bahrain per il primo Gp della stagione, che sarebbe diventata una delle più spettacolari degli ultimi 10 anni, grazie al duello Ferrari-Renault. Ai nastri di partenza di quel campionato si presentava un nuovo team: la Scuderia Toro Rosso, nata dalle ceneri della Minardi, che a fine 2005 aveva chiuso i battenti. La nuova squadra acquisiva dal Team di Giancarlo Minardi le strutture di Faenza, ma partiva da pun progetto completamente nuovo, o quasi. Infatti, la scuderia, guidata dall'austriaco Franz Tost nel primo anno sfruttò come base il progetto della vettura madre, ovvero la Red Bull, che aveva acquistato la licenza della Minardi, per fare della Toro Rosso un junior team. Dall'esordio in quel torrido Gp del Bahrain, la scuderia dei tori di strada ne ha fatta, arrivando anche a portare a casa una vittoria a Monza nel 2008 con Sebastian Vettel. Dal 2006 ad oggi ha raccolto 100 piazzamenti a punti, conquistando 311 punti e cogliendo come miglior risultato nella classifica costruttori il 6° posto nel 2008.
2006-2008, I PRIMI PUNTI E LA VITTORIA DI VETTEL - Il primo anno fu di apprendistato per il team di Faenza, che pagava, rispetto alla concorrenza, l'uso di un vecchio V10 Cosworth adattato per il regolamento del 2006, che permetteva l'utilizzo dei V10 solo in seguito ad alcune modifiche. La stagione fu comunque positiva per la piccola scuderia italiana, che conquistò grazie a Vitantonio Liuzzi il primo punto nel Gran Premio di Indianapolis. La stagione 2007 fu migliore, sia dal punto di vista dei risultati sia per quanto riguardò il progresso della vettura. Dopo una stagione non esaltante, ci pensarono Liuzzi e Vettel a portare a casa i primi punti della stagione, in Cina, dove Vettel fu addirittura 4°, mentre Liuzzi fu 6°. Il 2008 invece è un anno trionfale, e non solo per Monza. La vettura aveva un nuovo propulsore Ferrari, che le permetteva di essere competitiva un po' ovunque. I primi punti arrivano già all'esordio, ma per i primi Gp la vettura - un adattamento della STR2 - non era competitiva. La stagione dopo un po' prese un'impennata e, grazie a Vettel, iniziarono ad arrivare punti in sequenza, Nel GP di Monza, il tedesco ottenne uno storico risultato: pole position e vittoria, dominando la gara. Prima vittoria per lui e per il team faentino, nella gara di casa. A fine stagione i punti saranno 39, che permetteranno alla scuderia di piazzarsi al 6° posto della classifica iridata.
2009-oggi, RICCIARDO, SAINZ JR E VERSTAPPEN - Nel 2009 il team non otterrà gli stessi risultati del 2008. I primi punti furono ottenuti da Bourdais, che però a metà stagione ruppe il contratto con il team italiano e andrà via. Al suo posto arrivò lo spagnolo Alguersuari, che però non ottenne piazzamenti a punti. Punti che porterà a casa l'altro pilota: il francese Buemi, che conquisterà 6 punti. Il 2010 fu una stagione deludente per il team. Nelle prime 5 gare della stagione vennero raccolti 3 punti, tutti fatti segnare da Jaime Alguersuari. A Monaco Buemi fece segnare il suo primo punto stagionale, complice la penalizzazione di Michael Schumacher. Nella seconda parte della stagione gli arrivi a punti furono rari, tanto che la scuderia chiuse nona, davanti solo alle tre case neoentrate in F1. Migliore sarà il 2011, con entrambi i piloti spesso a punti, che a fine anno saranno 41 e permetteranno al team di essere 8° nella classifica costruttori.
Deludente il 2012: il nuovo pilota, l'australiano Ricciardo, andò a punti nella gara inaugurale, proprio in Australia, mentre Vergne lo emulerà il Gp successivo in Malesia. La stagione però successivamente non regalò grosse soddisfazioni, fino al Gp del Belgio, dove entrambi porteranno la STR 7 a punti. A fine anno, bottino di 26 punti per la scuderia faentina, che però si era mostrata come la migliore nello sviluppo dei giovani. Confermati Ricciardo e Vergne, nel 2013 la STR8 migliorò i risultati della precedente vettura, con Vergne che in Canada conquista il miglior piazzamento, 6°, mentre Ricciardo portò a casa due settimi posti, in Cina e a Monza. 33 i punti a fine stagione per la Toro Rosso. La stagione successiva seguì la falsariga delle precedenti, con Vergne e l'esordiente Kvyat in grado di lottare raramente per i punti. A mettersi maggiormente in luce il russo, capace di portare la propria vettura al quinto posto sulla griglia di partenza nel Gran Premio di casa e in quello conclusivo di Abu Dhabi. In gara fu, invece, il più esperto Vergne a mettersi in luce, conquistando 22 dei 30 punti finali e un sesto posto nel Gran Premio di Singapore come miglior risultato. La scuderia chiuse la stagione al settimo posto nella classifica costruttori, con 30 punti.
Passato Kvyat in Red Bull, anche Vergne salutò il team, a causa di alcune incomprensioni con i capi del team. Al loro posto arrivarono i due piloti più giovani della storia della F1: Max Verstappen e Carlos Sainz jr. La monoposto si mostrò decisamente più competitiva dell'antenata STR9 , permettendo al team di Faenza di ottenere 67 punti e il settimo posto nel Mondiale Costruttori. I risultati migliori sono quelli ottenuti durante i gran premi d'Ungheria e degli Stati Uniti d'America, dove la Toro Rosso numero 33 ha chiuso in quarta posizione. Si giunge ai giorni nostri, con la stagione 2016, che si apre con conferma dei due piloti. Sainz fino ad ora ha conquistato 30 punti, mentre Kvyat, retrocesso in Toro Rosso, dopo gli errori di Cina e Russia, ha conquistato solo 2 punti.
GRAN PREMIO DI SINGAPORE 2016: In una stagione non esaltante fino ad oggi, la Toro Rosso giungeva a Singapore con buoni propositi. Nonostante il motore Ferrari sia dello scorso anno, le due monoposto faentine possono contare sul telaio, che è sempre stato un punto di forza delle vetture di Faenza. A seguito di una buona qualifica, la gara vede Kvyat piazzarsi al 9° posto, dopo una gara che lo vede portagonista di vari duelli con Verstappen. Tanta sfortuna invece per Sainz, richiamato ai box dai commisssari, per via di un pezzo pericoloso che sporgeva dalla sua vettura (al via, dopo un contatto con Hulkenberg, si era staccato un deviatore che penzolava pericolosamente).
Questa in breve la storia di un team che ha sfornato tanti talenti, come Vettel, Ricciardo e Verstappen, ma che ne ha distrutti anche tanti, come Vergne e probabilmente Kvyat, demoralizzato dopo la retrocessione nella scuderia minore. Ancora da capire il futuro di Sainz: probabilmente in Red Bull nell'immediato futuro non c'è spazio, ma ha tanto talento e ciò potrebbe aiutarlo a trovare una sistemazione adeguata.