La Formula 1 torna sul tracciato più esigente della stagione, con le due Mercedes favorite, ma che dovranno guardarsi le spalle dalla Red Bull, che qui ha sempre ottenuto grandi risultati. Ma prima di scendere in pista, i piloti hanno risposto alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa, che apre il weekend del Gran Premio di Singapore. Tanti i temi, dalla nuova proprietà del Circus alle caratteristiche del circuito cittadino che richiede tanto sforzo fisico e mentale a piloti e squadre. L’obiettivo di tutti è comune: lavorare per poter ambire al miglior risultato possibile. Presenti in conferenza Valtteri Bottas, Marcus Ericsson, Felipe Nasr, Sergio Perez, Jolyon Palmer e Daniel Ricciardo.
VALTTERI BOTTAS (WILLIAMS) – Ancora non è stato confermato se sarò alla Williams o no l’anno prossimo, ma una cosa è certa, avrò un compagno di squadra. Non ho preferenze particolari, ho sempre detto che più il tuo compagno di squadra è veloce e più aiuta a migliorare la tua prestazione e quella del team. Mi auguro questo per il mio nuovo compagno, ma non spetta a me decidere, quindi accetterò di buon grado qualsiasi decisione della squadra.
Sicuramente dopo il podio in Canada questi non erano i risultati che speravo, ma la situazione è questa al momento, cercherò di ottenere il massimo possibile ogni weekend. Come team, alla fine dell’anno se sapremo che avremo sfruttato al massimo ogni weekend, potremo dire di essere soddisfatti. Ma per ora ci aspetta una grande battaglia con le Force India, siamo stati molto vicini nelle ultime sei gare. Molto è dipeso dalle piste, in alcune loro hanno dei punti forza, altre ne abbiamo noi. Nel complesso però siamo sullo stesso livello e dipenderà di gara in gara da come riusciremo a sfruttare al meglio i pacchetti, azzeccando anche le strategie. Sicuramente Monza è andata molto meglio rispetto ai circuiti precedenti, grazie anche all’alta velocità che si addice alla nostra macchina. La Red Bull ne aveva di più, ma siamo riusciti a tenerla dietro per gran parte della gara. Solo che questo circuito è diverso, c’è molto più carico aerodinamico e bisognerà far durare molto le gomme. L’anno scorso non è andata male per noi, siamo partiti molto cauti alla vigilia, ma siamo poi andati bene in gara. Anche questo weekend possiamo sperare di fare bene, anche se magari questo non è il circuito migliore per noi. Un’ottima chiusura a punti credo sia possibile. A livello fisico è sicuramente la gara più dura, a livello mentale simile a Monaco. Per quanto riguarda l’anno prossimo, vedremo i cambiamenti regolamento, vediamo come andrà e poi tireremo le somme su cosa bisognerà cambiare.
MARCUS ERICSSON (SAUBER) – Arrivo alla mia gara numero 50, è un bel traguardo, sono molto contento. Come team ci muoviamo nella giusta direzione, abbiamo i contratti firmati e questo porta nuove idee, è positivo per tutti, portiamo novità, aggiornamenti. Li testiamo per sfruttarli al meglio e sarà interessante. Nei campionati minori lottavo per la vittoria, qui invece la situazione è diversa, ma la Formula 1 è così, lo è sempre stata. Team diversi hanno una forza diversa. Bisogna accettare questa situazione concentrandosi sul lavoro da svolgere, sfruttando al massimo quello che hai.
Qui proveremo il nuovo pacchetto dopo la pausa estiva e vedremo dove arriveremo. In sostanza è un pacchetto aerodinamico nuovo, ci aspettiamo di guadagnare, sia a Monza che a Spa è stata un’incognita perché non erano piste ad alto carico aerodinamico, ma qui vediamo come funziona. Questa è la gara più difficile dell’anno, per il caldo e l’umidità è simile a Malesia, ma il fatto che sia cittadina la rende più difficile perché non ci sono momenti per risposarsi, ma resta una gara molto bella.
Cosa cambierei il prossimo anno? Sarebbe bello se la lotta tra piloti e squadre fosse più serrata, sarebbe sicuramente più entusiasmante per i fan.
FELIPE NASR (SAUBER) – Normalmente quella di Singapore è una pista molto impegnativa, esigente sia per il pilota che per la macchina. Le gomme avranno un ruolo importante questo weekend, avendo mescole così morbide. Vedremo quante soste si dovranno fare in gara, dovremo capire quanto riusciremo a far durare le gomme e come la macchina reagirà con le temperature alte. Sarà un weekend impegnativo, sappiamo che Singapore è sempre piena di sorprese, succedono tante cose, speriamo di trarne beneficio. La pista è molto dura, infinita, con una curva dopo l’altra. Bisogna cercare di farle tutte in modo preciso e corretto, è una bella sfida, riserva sempre grandi sorprese. Attendiamo con impazienza questo weekend.
L’anno scorso abbiamo avuto varie opportunità per andare a punti ed è appagante approcciare il weekend quando sai che c’è qualcosa per cui lottare, è una ricompensa che ti paga per quel che fai. Quest’anno è più difficile, ma cerchi di esplorare altre aree in cui in passato non prestavi attenzione. Ogni opportunità conta e cerchi si sfruttarla al massimo. È difficile dire quali saranno gli obiettivi dell’anno prossimo come pilota, al momento non ho notizie, ma posso dire che la Sauber sta crescendo, stanno arrivando nuove persone ed il team sta salendo di livello. Rimane una squadra attraente, ma spero di avere notizie da poter dare più in avanti.
Con la prossima stagione cambieranno anche le regole oltre alla proprietà della Formula 1, la cosa più importante è vedere una competizione più ravvicinata tra le macchine. Quel che sento tra i fan è che manca una maggiore lotta in pista tra macchine e piloti e tra varie squadre ed è questo che dobbiamo cercare di ottenere. L’anno prossimo ci saranno tanti cambiamenti e avremo un approccio più aggressivo in gara. Aspettiamo e vediamo come vanno le cose, poi vedremo che strada bisognerà prendere.
SERGIO PEREZ (FORCE INDIA) – Vedremo se riusciremo ad essere competitivi, sicuramente abbiamo obiettivi qui, vogliamo riavvicinarci alla Williams. Qui pensiamo di poter essere forti e vogliamo batterli. Singapore è una gara unica, a cominciare dal fatto che si corre di sera. Inoltre la gara è totalmente diversa, ci si sveglia tardi, si va a dormire altrettanto tardi. Ieri, per esempio, correvo sulla pista all’una del mattino. Poi la pista è una grande sfida fisica e mentale. È difficile concludere questa gara senza contatti o incidenti, sarà importante arrivare alla fine, poi dal punto di vista personale spero di avere un buon risultato. La gara è dura, gli ultimi giri sono davvero estenuanti, è molto complicato portarla a termine a livello fisico e anche mentale. Se commetti un errore vai contro il muro e la gara è finita o comunque compromessa.
Per quanto riguarda il mercato piloti, speravo di poter annunciare i miei piani per il futuro questo weekend, ma abbiamo dei ritardi. Ma speriamo che prima della prossima gara avremo novità da annunciare. Io dico sempre che sarò molto contento di poter restare in Force India, ma è ancora presto per poter parlare.
Credo che il team, soprattutto quest’anno, sia partito piuttosto bene. La macchina era abbastanza lontana in qualifica, poi è riuscita a migliorare e questo ci ha permesso di fare la differenza nella parte centrale della stagione. L’anno prossimo ci sarà un cambiamento importante, ma già con i cambi del 2014 ero sul podio, quindi questo dimostra che La Force India ha il potenziale per far bene. Credo che saremo davanti a Williams a fine anno e che possiamo continuare a progredire. Certo, sarà difficile lottare con Ferrari e Mercedes, ma continuiamo a lavorare.
Per la prossima stagione noi vorremmo avere un equilibrio, sarebbe bello che anche i team che si trovano nel mezzo possano lottare per la vittoria, ad esempio Williams per una gara, Force India per un’altra. Potrebbe rendere tutto più imprevedibile, penso che anche i tifosi sarebbero contenti.
JOLYON PALMER (RENAULT) – Cerco di dare il meglio ad ogni weekend, sento che ora sto guidando al meglio rispetto alla stagione. Questa pista mi piace moltissimo, anche se non ho mai corso qui e credo ai ragazzi quando dicono che sia dura. Spero di poter mantenere questo stato di forma, inoltre il tracciato si adatta alla nostra macchina e quindi spero i poter lottare per una buona posizione in qualifica. Noi pensiamo che possiamo essere più da settima fila, perché Renault, anche se ha fatto progressi, è molto indietro rispetto a Ferrari o altri team, ma questo circuito per via delle sue caratteristiche potrebbe riservare qualche sorpresa. Sono concentrato nel fare il miglior lavoro che posso utilizzando la macchina che ho a disposizione, questa gara potrebbe garantire qualche buona opportunità. Inoltre sono sicuro che Renault in futuro potrà lottare per i punti e, se continuiamo così, arriverà il momento.
Per il prossimo anno sarà importante avere una competizione più serrata. Quando arriviamo su un circuito, sappiamo che quattro piloti possono vincere, massimo sei. Invece sarebbe bello vedere anche altri vincitori.
DANIEL RICCIARDO (RED BULL) – Spero di far bene, arrivare nei primi dieci è sicuro. Sicuramente questa è la pista più vicina a Montecarlo come caratteristiche e questo potrebbe portarci ad ottenere la vittoria che ci manca in questa stagione. Rispetto a Monaco, molte cose sono andate meglio e nelle ultime gare mi son sentito molto più soddisfatto. Credo che da ambo le parti la domenica sia andata meglio e le cose sono andate per il verso giusto. Non voglio mettere pressione al team, ma sappiamo che possiamo fare bene e cercheremo di sfruttarla in modo positivo. Forse Singapore è la gara più dura del calendario, il livello di calore e umidità è simile alla Malesia, ma qui sei circondato da cemento e devi mantenere il massimo della concentrazione e tenere gli occhi aperti. In Malesia, anche se c’è più caldo, puoi respirare, qui no, non puoi arrivare impreparato, non puoi ottenere un buon risultato sperando solo nella fortuna.
La strategia della gomma sarà decisiva, ma avremo molta libertà di scelta con le varie mescole. Può essere che Ferrari cambi, ma qui sicuramente con il caldo le gomme vengono messe a dura prova. Quindi, se monti le mescole molto morbide puoi avere qualche problema. Il fatto che ci sia la possibilità di scegliere con largo anticipo ha reso le cose più complicate. Quindi la gara di domenica sarà interessante.
Bere dalla scarpa? Non sono stato io a farlo per la prima volta, ci sono già stati precedenti di quello che noi chiamiamo lo Shoey. Deriva dalla tradizione dei pescatori che bevono la birra dalle loro scarpe quando viaggiano. Convincono anche altre persone a farlo, fa molto ridere. So che anche Jack Miller lo ha fatto ad Assen quando ha vinto. Siccome mi aspettavo che lo facesse, allora l’ho voluto fare anche io per mantenere la tradizione. Ho visto che anche Valentino Rossi lo ha provato a Misano, si è buttato nella mischia. L’ho trovato molto simpatico. Lo champagne freddo uccide gli altri sapori, ma se dovesse essere caldo sentireste anche il sapore del sudore. Qui a Singapore lo faccio solo se vinco.