Il Gran Premio di San Marino è stato archiviato, ora la MotoGP è proiettata verso la Spagna, dove tra due settimana tornerà in pista sul circuito di Motorland Aragón. Ma, tra una gara e l’altra, Andrea Dovizioso e Michele Pirro hanno tolto la tuta da motociclista per indossare quella da pilota di aerei. Ma non si tratta di piloti qualunque: i due alfieri della Ducati (Pirro ha sostituito l’infortunato Andrea Iannone) si sono recati a Rivolto, in provincia di Udine, dove si allena la Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), meglio nota come Frecce Tricolori.
L’evento ha visto protagonisti il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, che ha sfrecciato sopra le due Desmosedici guidate da Dovizioso e Pirro. Sulla pista di atterraggio, lunga 3 chilometri, accanto alle Ducati anche la Lamborghini Huracàn Super Trofeo a tiratura limitata (ne sono stati prodotti 250 esemplari). Una giornata tutta dedicata all’orgoglio italiano nel mondo, con la presenza del capo di stato maggiore dell’Aeronautica Enzo Vecciarelli ed i due Domenicali, Stefano e Claudio, presidenti di Lamborghini e Ducati rispettivamente.
Lo show della mattinata si è poi trasformato in esperienza di volo nel pomeriggio per i piloti Ducati e per Gigi Dall’Igna, Direttore del Reparto Corse. Quest’ultimo è rimasto davvero entusiasta dopo aver volato su uno dei velivoli della pattuglia: “Abbiamo fatto delle manovre spettacolari, non chiedetemi cosa mi è piaciuto di più perché non saprei scegliere, non posso escludere nessun secondo di quello che ho provato oggi. È stato straordinario, sconvolgente, un delle esperienze più belle che abbia mai provato”.
Anche Andrea Dovizioso ha raccontato le sue sensazioni alla Gazzetta dello Sport: “È stata un’esperienza bellissima, estrema, ho avuto una gran paura durante quella che poi è stata la manovra più bella: siamo saliti su, su, fino alla fase di stallo. È come nei film, senti suonare il ‘bip bip’, poi c’è il silenzio, il motore non va ed inizi a scendere giù fino a che non riprendi. Emozionante davvero”. Ma si sa, l’addestramento dei piloti della Pattuglia Acrobatica è esigentissimo e anche un motociclista esperto come Dovizioso ha avuto qualche problema nel gestire la quota e le picchiate: “La nausea è arrivata quando volavamo a testa in giù. Le manovre sono velocissime e ti scombussolano, ce ne sono state un paio dove ho visto solo nero”.
Una volta rimessi i piedi a terra, il forlivese è tornato a vestire i panni da motociclista, parlando della sua stagione, un po’ sfortunata soprattutto nelle prime fasi. Manca ancora la vittoria e, in un campionato dove ci sono stati ben otto vincitori su altrettante gare, ad Aragón si pensa possa toccare al nono. Ma Dovizioso frena: “Sono il primo a voler vincere. Ma la vittoria arriva per via di un insieme di fattori e dopo un tot di lavoro. Per vincere bisogna essere costantemente sul podio, a noi manca la costanza ad ogni gara. Tutti corriamo per vincere e, ad un certo punto, sentirselo ripetere fa quasi un effetto negativo. Un po’ come dire ‘ma sei un pirla, ancora non hai vinto?’. Ma noi abbiamo un obiettivo diverso, che è quello di migliorare la moto per poter andare sul podio ad ogni gara. Non sono negativo, sono semplicemente realista”.
In questa stagione nessun pilota ha vinto più di una gara, merito forse del meteo un po’ folle, come conferma lo stesso Dovizioso, che aggiunge: “Le tante gare bagnate ci hanno dato otto vincitori, ma ce ne sarebbero comunque stati di più rispetto al passato anche in condizioni normali. Questo perché il cambio del regolamento è stato molto importante, son cambiate le gomme, che fanno poi la differenza”.
Uno sguardo al weekend trascorso prima di proiettarsi alle ultime cinque gare della stagione. Il bilancio di Misano non è positivo, considerando anche le aspettative: “Temevo che non fossimo al 100% per poter stare davanti, ma speravo in qualcosa di più dalla gara. Un sesto posto a 19 secondi non ci fa sorridere. Però è così, la moto ha dei limiti che su alcune piste vengono fuori in maniera più evidente. Misano è la pista di casa e noi volevamo far bene, ma è sicuramente non p il miglior circuito per noi”. Ora però è il momento di guardare avanti, per quel che resta del campionato, l’ultimo a fianco di Andrea Iannone. Dal 2017 arriverà Jorge Lorenzo e la curiosità è tanta anche da parte di Dovizioso: “Non ci parlo molto ancora, scambiamo qualche battuta, mi chiede un po’ di cose, ma non ci siamo ancora seduti ad un tavolino. Non so cosa possa fare con la Desmosedici, sono molto curioso. Il suo stile di guida è molto diverso dal mio. Però immagino che farà le stesse richieste che attualmente facciamo noi piloti Ducati”.
Il pilota di Forlì conclude poi tirando le somme di una stagione difficile, soprattutto perché caratterizzata da tanta sfortuna: “Mi do 7 come pilota e do lo stesso voto anche a Ducati. Senza la sfortuna avrei molti più punti, sarei lì con Dani Pedrosa e si potrebbe parlare in modo diverso. Per quanto riguarda la moto, vogliamo sicuramente ottenere qualcosa di più”.