Vent’anni fa la prima vittoria, domenica il ritorno sul podio dopo tre gare difficili: per Valentino Rossi Brno continua ad essere un circuito favorevole, che quest’anno segna una piccola svolta per provare a rilanciarsi in chiave iridata. Le condizioni insidiose della pista lo avevano messo in difficoltà, la scelta delle gomme era difficile ma ancora una volta si è rivelata vincente. La sesta posizione della qualifica si è trasformata in un secondo posto, di nuovo in alto, sul podio, dopo una rimonta dalla dodicesima posizione in cui era finito nelle fasi iniziali di gara.
È stata una domenica complicata, ma le incertezze e le difficoltà sono state ripagate con un buon risultato che dà soddisfazione: “Ho dovuto sempre mantenere la concentrazione senza commettere errori. Dalla 12ª posizione dell’inizio sono ripartito, Da lì è stata una grande gara, sono contento di questi 20 punti, anche perché ora sono secondo in campionato. Abbiamo fatto un buon lavoro ed una scelta giusta”.
Proprio la scelta è stata una delle chiavi del Gran Premio della Repubblica Ceca. Pochi piloti hanno deciso di montare le gomme dure, uno fra tutti Crutchlow, fantastico vincitore della gara. Le condizioni della pista e del meteo lasciavano pensare ad un cambio moto, ne era convinto Rossi, che afferma: “Avevamo dei grossi dubbi sulla scelta delle gomme, soprattutto perché pensavamo che la gara fosse stata flag-to-flag, io ne ero sicuro al 100%. Le condizioni erano simili al Sachsenring, solo che lì la pista si è asciugata velocemente, qui invece no. Ma ad un certo punto ero dietro Marquez, quindi ho pensato che se ci fosse stato il cambio moto, sarei rientrato insieme a lui e stavolta non mi sarei fatto fregare”.
Il Dottore ha spiegato le ragioni che lo hanno indotto a montare quel tipo di gomma, a differenza di quasi tutta la griglia, che ha optato per la mescola più morbida, che si è poi rivelata sbagliata (e sfortunata per alcuni piloti): “Io nel giro di ricognizione volevo partire subito con la dura, ma siamo partiti con la morbida, solo che c’era più grip rispetto alla mattina e alla fine abbiamo montato la dura. Ma in questi casi la linea fra essere un eroe o un patacca è sottile. Nel warm up della mattina, con la dura non si stava in piedi, c’era molta differenza tra soft e hard, con la dura non si riusciva quasi a guidare, a sinistra non entrava in temperatura. L’unica cosa era partire con la gomma dura dal giro ricognizione per scaldarla e partire da un livello più alto. Ma rischio era fare il giro con la dura, dire che era inguidabile e montare la morbida per la gara”.
Se al traguardo, che è ciò che alla fine conta, la scelta della mescola più dura è stata azzeccata, nelle fasi iniziali di gara, un recupero sembrava impossibile. Lo conferma anche lo stesso pilota Yamaha, che confessa di aver avuto dei ripensamenti: “Sinceramente, ai primi giri mi dicevo che avevo sbagliato anche oggi, ero disperato perché pensavo che avessimo commesso un errore. Invece piano piano mi sono ringalluzzito perché ero veloce e la seconda parte di gara è andata bene. Secondo me la rimonta è dovuta ad un insieme di cose, la moto, l’assetto, il salvaguardare la gomma anteriore. Io poi ho veramente guidato su un letto di piume per tutta la gara, perché sapevo che avevo la morbida davanti. Quando ho visto Cal andare così forte (lui aveva la dura anche davanti) ho pensato che non sarei andato come lui, ma avrei potuto superare gli altri”.
A Brno molto è dipeso dunque dal fattore gomme, che ha condizionato le gare di alcuni piloti, costretti a rientrare ai box per via di pezzi che volavano via. Non è facile quindi gestire le Michelin, che secondo Rossi vanno ancora capite bene: “Abbiamo bisogno di un po’ più di esperienza per capire come funzionano queste gomme, con le Bridgestone il calcolo era matematico, invece con le Michelin è più ad interpretazione…e anche un po’ a culo, diciamolo”.
Valentino Rossi si dirige verso Silverstone con positività, dopo il bel risultato della gara di Brno, che lo ha visto tornare sul podio dopo tre gare di digiuni, ma non si sbilancia sulle sorti del mondiale, che comunque vede lontano e non alla portata: “Sono contento, perché dall’ultimo mio podio erano passate tre gare, dove avrei potuto vincere e guadagnare punti su Marquez. Invece ho sbagliato, ho avuto problemi e, risalendo a giugno il mio ultimo podio, stavo cominciando ad essere un po’ più triste. Per il campionato è difficile, ora più di 50 punti sono tanti, noi dobbiamo solo pensare ad essere veloci in tutte le condizioni, poi i conti si faranno alla fine”.