Nico Rosberg conquista la pole position nel Gran Premio di Ungheria, nuovo appuntamento del campionato del mondo di Formula Uno. Il pilota della Mercedes, leader della classifica iridata, approfitta di un po' di caos negli ultimi secondi delle qualifiche per mettersi davanti a Lewis Hamilton e Daniel Ricciardo. Quarta posizione per Max Verstappen, mentre la Ferrari si presenta in top ten con il solo Sebastian Vettel. Il tedesco è stato, a dire il vero, un po' sfortunato, visto che proprio nel giro in cui è avvenuto il testacoda di Alonso, che ha di fatto vanificato il lavoro di tutti i piloti in pista tranne il pole-man di giornata, stava per staccare un tempo migliore rispetto ad entrambi i piloti Red Bull.
Si comincia all'insegna del diluvio che inonda la pista dell'Hungaroring e ritarda lo start delle qualifiche di ben venti minuti, ma i ritardi non finiranno qui, visto che ci sarà una prima interruzione con bandiera rossa per la troppa acqua presente in pista. Pochi minuti dopo Ericsson va a muro con la sua Sauber e costringe i commissari a interrompere nuovamente le prove, poi per gli ultimi dieci minuti esce il sole e spuntano le prime gomme intermedie e addirittura le prime super-soft. Proprio "indossando" questi pneumatici Massa finisce a muro e induce alla terza interruzione di questa Q1, prima della quarta che arriverà a causa del crash di Haryanto. La prima interminabile manche, con pista che rapidamente si asciuga, vede l'esclusione, oltre che dei tre piloti finiti fuori pista, anche di Wehrlein, Palmer e Magnussen.
Nella Q2 il sole diventa decisamente più costante come presenza sul tracciato magiaro, con le gomme da asciutto che diventano ormai un must per tutti i sedici piloti ancora in corsa. E la Ferrari, ancora una volta, incappa nel solito mix di sfortuna e cattivo tempismo nel mandare in pista i propri piloti. Si salva Vettel, ma non Raikkonen, il quale prende la bandiera a scacchi prima di tutti gli altri, vedendosi sfilare quasi da tutti i suoi contendenti e terminando la sua qualifica in quattordicesima posizione. Si salva per il rotto della cuffia Hamilton, che terminerà al decimo posto una manche in cui sorprende soprattutto Fernando Alonso. Fuori, oltre al finlandese della Rossa, anche Grosjean, Kvyat, Perez, Gutierrez e Nasr.
Passiamo alla Q3, la manche della discordia. Sono Hamilton e Rosberg a imporre subito la propria supremazia, facendo capire che la prima fila è ancora una volta un affare ristretto alle Mercedes, mentre le due Red Bull occupano la seconda fila virtuale, seguiti da Vettel. Ci si aspetta grande ressa per l'ultimo tentativo, Verstappen commette l'errore di accordarsi anche a Bottas, prendendo addirittura la bandiera prima di poter iniziare il giro lanciato, così da doversi accontentare del quarto tempo, ma il colpo di scena più grande riguarda Alonso. Lo spagnolo della McLaren si gira nel bel mezzo della pista, sventolano le bandiere gialle e quindi tutti rallentano, abortendo i loro giri con Vettel che stava facendo segnare intermedi migliori rispetto a Ricciardo. Anche Hamilton rallenta pesantemente, Rosberg lo fa leggermente ma riesce comunque a ottenere il miglior tempo. E in attesa che la Mercedes si schieri, agli occhi della Federazione, da una o dall'altra parte, Nico si gode il ritorno in pole position.