È passato già un anno da quel 17 luglio che sconvolse il mondo della Formula 1, da quella notte che ci portò via Jules Bianchi. Un ragazzo semplice, sempre con il sorriso, che amava il lavoro che faceva e che aveva realizzato il suo sogno: diventare un pilota di Formula 1. Era tra i migliori: portare una Marussia a punti, su un circuito come Montecarlo che è il più difficile dell'intero calendario, significa avere tanto talento. Quel ragazzo sempre sorridente e così tanto talentuoso però ora non è più tra noi, la sua stella brilla lassù, nel firmamento dei piloti ed ora corre con Senna, Villeneuve e i tanti ragazzi che come Jules sono morti facendo ciò che amavano, ovvero correre.
Jules Bianchi era... È nato - perché anche se lui non è più qui, corre sempre nei nostri pensieri - a Nizza il 3 Agosto del 1989. Era stato notato sin dai suoi esordi dalla Ferrari, tanto da essere inserito nella Ferrari Driver Accademy, l'Accademia dei giovani piloti curata da Luca Baldisserri per conto della scuderia corse di Maranello. La grande passione per le corse nella famiglia Bianchi era viva già da tempo, negli anni '60: il nonno Lucien aveva trionfato a Le Mans, prima di morire nel 1969 proprio sul circuito de La Sarthe.
A 12 mesi dalla scomparsa di Jules ancora si susseguono emozioni e pensieri nella mente di tutti gli appassionati, Incredulità, stupore e lacrime. A piangere per lui non sono stati solo gli appassionati, ma anche le persone più lontane dalle corse, colpite dalla morte di un ragazzo di soli 25 anni.
Vorrei chiudere questo pensiero, con una lettera per Jules...
"Caro Jules, ormai è già un anno che non sei più tra noi, che ci hai lasciato per colpa di quell'incidente assurdo che ti è capitato quel giorno di ottobre, mentre si svolgeva il gp Giappone, un GP corso sotto il diluvio in condizioni da tregenda, quasi da saga dell'orrore. Da quel giorno, da quel momento la nostra speranza era che ti riuscissi a farcela, a superare questa difficoltà e a vincere la prima gara di quella che sarebbe stata una lunga e trionfale carriera. Dopo mesi di lotta, di notizie sempre più tristi te ne sei andato, qualcuno ha voluto portarti via da questo mondo. Spero soltanto che lassù tu ora ti stia divertendo a correre contro i grandi miti del passato, su circuiti immaginari tra costellazioni e pianeti. Anche se in pochi anni, hai scritto anche tu un pezzo di storia, portando a punti la Marussia a Montecarlo... Sei stato il primo pilota a conquistare i primi punti della sua carriera proprio sul circuito monegasco, capisci? Hai scritto la storia. Ed ora Jules ti saluto, con grande dispiacere... avrei tanto voluto vederti correre ancora, per tanti altri anni, magari conoscerti un giorno, vederti lottare a bordo della Rossa per vincere un mondiale... Uno? Magri anche 2...3 o chissà quanti. Allora Ciao Jules, un abbraccio da tutti gli appassionati che ti amano ancora... Continua a correre e a divertirti lassù, il nostro pensiero sarà sempre verso di te.
Au revoir Jules".