La conferenza stampa apre il weekend di gara al Red Bull Ring, in Austria. Da Baku a Spielberg, passando per il mercato piloti e le aspettative per domenica e per il prossimo anno. Tanti i temi affrontati dai piloti; a rispondere alle domande dei giornalisti Daniil Kvyat, Felipe Nasr, Esteban Gutierrez, Kevin Magnussen, Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo.
DANIIL KVYAT (TORO ROSSO) – Passo dopo passo stiamo migliorando dal punto di vista della velocità, siamo stati abbastanza competitivi durante il weekend a cominciare a Baku, siamo partiti dalla terza fila e stiamo cominciando a tornare a livello competitivo, anche se non siamo riusciti ad ottenere i punti che volevamo. Però mancano ancora tante gare, le cose stanno andando sempre meglio, mi sento più ambientato all’interno del team, che mi sta dando tantissimo sostegno perché il cambiamento in corsa non è stato semplice, ma ora le cose sono più chiare, mi sto divertendo di più e mi sto godendo le gare. Baku era una di quelle piste che non sembrava semplice per noi, ma siamo riusciti a trovare un buon compromesso e siamo riusciti a fare un buon sabato. Qui sarà un altro weekend difficile per noi, su questa pista la potenza incide molto ed in gran parte dei casi i rettilinei non sono amici per noi, ma dobbiamo comunque lottare per fare il meglio con quello che abbiamo a disposizione. Sicuramente daremo il massimo e vedremo quello che potremo fare.
Non è stato nessun problema per me, non ho avuto problemi di questo tipo, devi soltanto prepararti per vari scenari e provvedere a questo tipo di problemi se si dovessero presentare. Ovviamente è impossibile prevedere tutti i problemi, ma qualcosa si può fare.
Veniamo da Baku, lì sentivo tantissima adrenalina, ero sempre al limite. In alcune curve pensavo “Qui se commetto un errore sono finito”. Io sono un po’ vecchio stile da questo punto di vista, ma non si possono mettere mura di cemento per rendere la pista più divertente. Bisogna trovare anche un compromesso per la sicurezza, che è un ambito su cui la Formula 1 sta lavorando molto e sta facendo grandi passi avanti.
FELIPE NASR (SAUBER) – A Baku ho ottenuto un risultato abbastanza positivo, uno dei primissimi weekend privo di problemi che ho avuto e sono riuscito a tirare fuori il massimo dalla macchina, anche con la strategia. Avevamo un passo piuttosto buono in gara, siamo riusciti a lottare con le McLaren e ad avvicinarci alla top ten, ma ancora non è abbastanza. E’ stato un weekend discreto, se riusciremo a ripetere qualcosa di simile anche qui, magari anche con un po’ di fortuna, saremo contenti. Cosa mi aspetto d’ora in avanti? Credo che ci siano ancora 13 gare da fare, ancora tantissime cose a cui pensare e che devono ancor accadere. Ancora sono totalmente dedito a questo team, la situazione può migliorare, così come è successo da quando sono qui. Abbiamo nuovi dipendenti, gli stipendi vengono pagati, c’è fiducia e sono sicuro che presto cominceremo ad aggiornare la macchina. Vogliamo soltanto i risultati in pista e penso che se continuiamo a lavorare così arriveranno presto.
Alcune cose si possono prevedere, altre no, ma bisogna sempre essere pronti a tutti i tipi di scenari. Noi ancora non abbiamo avuto problemi di questo tipo, ma comunque le regole sono queste e vanno rispettate.
Sono d’accordo con chi dice che le piste più strette sono le più divertenti, però non ci possiamo permettere di tornare indietro. Con tutti i passi avanti che sono stati fatti nell’ambito della sicurezza, non dobbiamo abbandonare tutto quello che abbiamo raggiunto per il piacere di correre più rischi. E’ anche vero che in alcune piste sei hai un bloccaggio puoi rientrare in gara e magari così è anche troppo semplice, mentre in passato se ci fosse stata la via di fuga con la ghiaia sarebbe stato più difficile rientrare. Magari i piloti sbagliavano di meno, o se sbagliavano era più complicato rientrare in gioco.
ESTEBAN GUTIERREZ (HAAS) – Sono stato piuttosto sfortunato nella prima parte di stagione, ho avuto parecchi problemi tecnici, non ho mai avuto una gara lineare nelle tre prime, non sarebbe giusto valutare la mia stagione dal punto di vista del risultato perché non sono stato nella condizione di lottare per i punti per vari motivi che non dipendevano da me. Ora però la situazione sta migliorando. Non è stato facile, perché ho anche avuto problemi di salute nelle prime gare, ma ora va molto meglio. Attendo con impazienza gli altri gran premi che arriveranno. Contratto? So più o meno quello che farò.
Questa novità mi piace, motiva i nostri ingegneri a fare ancora meglio e a far fuori un sacco di bottoni che abbiamo sullo sterzo.
KEVIN MAGNUSSEN ( RENAULT) – Abbiamo provato varie cose diverse per imparare meglio la macchine e per comprenderla meglio. Ora torniamo alle cose che conoscevamo già, stiamo facendo dei passi indietro. Non credo che andrà molto meglio rispetto alle gare precedenti, ma spero di sapere cosa abbiamo in mano e questo ci dà fiducia. 2017? Al pilota l’unica cosa che interessa è vincere, al momento sicuramente sarei anche contento se l’orientamento fosse cambiato nel 2017, perché ora come ora non siamo in grado di vincere. Quindi se ci orientassimo verso la prossima stagione forse sarebbe meglio. Ma non sono io il team principal, non per caso. Ci sono persone più qualificate di me per prendere questa decisione ed io mi affido totalmente a loro.
Quando si può fare qualcosa per migliorare la sicurezza va fatto. Però non si può negare che i circuiti più stretti sono anche i più divertenti. Certo, non possiamo rendere le piste meno sicure perché siano più divertenti e questo è un fatto. Però credo che per molti piloti è più divertente quando la pista è più rischiosa.
KIMI RAIKKONEN (FERRARI) – Abbiamo fatto il meglio che potessimo fare. La gente parla tanto e dall’esterno è sempre facile giudicare. Noi come team esaminiamo sempre quello che facciamo dopo ogni weekend e cerchiamo di imparare da ogni cosa, positiva o negativa. Abbiamo avuto delle occasioni sfortunate, ma siamo riusciti a ribaltare la situazione. E’ normale che in gara ci possano essere dei contrattempi. Non lo so, io ho un contratto per quest’anno e non so cosa accadrà il prossimo anno. Non è ancora deciso nulla, ci sono sempre tante chiacchiere, le solite storie. La gente può dire quello che vuole, ma capisce veramente molto poco di quello che sta accadendo e non sono loro a firmare i contratti. Se fossi io a decidere sarebbe semplice dire cosa accade, ma non sono io a dover prendere decisioni. Il team sa quello che penso io e questo mi è sufficiente. Non mi interessa parlare di altro né qui, né in altri contesti.
Restrizioni team radio - Ci sono alcune situazioni particolari, alcuni problemi in cui sarebbe meglio parlare, ma le regole sono così e bisogna accettarle. Bisogna solo cercare di adattarsi, comunque nel mio caso non avrebbe cambiato nulla.
Ovviamente se paragoniamo lo scorso circuito a questo sono completamente diversi. La Fia ha un gruppo che esamina e decide quante vie di fuga sono necessarie in ogni curva in modo che sia sicura e non metterebbero mai in calendario un circuito senza le vie di fuga necessarie e con dei rischi non calcolati. Chiaramente questo è un circuito molto diverso rispetto a Baku ed anche i risultati saranno diversi. Qui la pista è più larga, lì invece c’è meno spazio. Poi varia tutto da circuito a circuito, nei più vecchi ci sono delle vie di fuga, in quelli più nuovi altre.
Ovviamente cercherò di ottenere più punti possibili, non credo che un mese deciderà un intero campionato. C’è ancora tanta strada da fare prima di arrivare alla fine di questa stagione, ma ogni volta che corriamo diamo del nostro meglio per mettere a segno più punti possibili.
DANIEL RICCIARDO (RED BULL) – Io non ho perso nessuno slancio, c’è stato il Canada nel quale avremmo potuto ottenere un risultato migliore, ma ho avuto uno spiattella mento nel secondo set di gomme che ci ha impedito di fare una sosta sola. Se non fosse successo sarebbe stata una storia diversa. Poi Baku, che è un circuito dove conta la potenza, però dopo tre giri ha cominciato ad andare male, perché abbiamo faticato parecchio con le gomme e non ce lo aspettavamo. Quindi probabilmente non abbiamo eseguito un weekend perfetto. Ma credo che abbiamo ancora parecchio di estrarre a livello di prestazioni e vogliamo dimostrarlo su questo circuito che ci metterà alla prova. Storicamente gli ultimi anni non sono andati molto bene per noi, ma vediamo quello che possiamo fare, sperando di andare meglio del settimo posto. Posso confermare che sarò in Red Bull fino al 2018. La decisione di rinnovare è stata reciproca. Vogliamo vincere, sappiamo che quest’anno sarà dura lottare per il campionato. Però guardando all’anno prossimo sicuramente c’è un team che guarda avanti con ottimismo e quindi credo che sia il posto migliore per provare la sfida l’anno prossimo.
Non ho nulla contro Lewis, però capita quando ti trovi in gara che devi cercare di arrangiarti. La situazione è questa, le regole sono queste e di certo si possono fare dei miglioramenti. Ci sono delle cose dal punto di vista tecnico che magari non conosciamo, ma sappiamo quello che dobbiamo sapere.
Credo che tutti abbiamo lo stesso punto di vista, è sempre meglio lavorare per la sicurezza, sicuramente con piste a più alta velocità ci devono essere delle barriere più sicure e questo è un aspetto principale. Se commetti un errore però almeno devi pagarne il prezzo, sia che ti esclude totalmente dalla gara o rientrare più tardi, altrimenti è troppo facile uscire e rientrare e poi perdere magari un secondo anziché dieci. A me sono sempre piaciuti i circuiti cittadini, perché ti danno una carica di adrenalina maggiore, ma è importante trovare il giusto bilanciamento.
E’ difficile prevedere quello che accadrà a lungo termine, ma fino ad ora io ed il mio compagno di squadra non abbiamo problemi. Max è arrivato e ha marcato un punto di svolta a Barcellona, anche se a Monaco non è andata tropo bene. Lo ha ammesso apertamente, ma è una nuova sfida e nuova rivalità che speriamo possa portare il team ad una giusta direzione. L’importante è che sarà una rivalità salutare e dovremo essere maturi, se riusciamo ad essere aperti ci sarà sempre rispetto reciproco. Dobbiamo continuare così come ci stiamo comportando.