Il weekend del Gran Premio di Spagna è iniziato oggi, con la consueta conferenza stampa dei piloti. Protagonisti assoluti Max Verstappen e Daniil Kvyat, al centro del “mercato” in queste due settimane. La promozione immediata dell’olandese dalla Toro Rosso alla Red Bull in sostituzione del russo ha fatto molto parlare e discutere. Oggi in conferenza stampa si è presentata l’occasione di parlare direttamente con i protagonisti della vicenda. Accanto a loro Carlos Sainz e Fernando Alonso, i due piloti di casa, acclamati dal pubblico che è già accorso al Circuit de Catalunya nei pressi di Barcellona. Presenti in conferenza stampa anche Lewis Hamilton e Kevin Magnussen. Poche domande tecniche e molti quesiti sulla decisione di casa Red Bull, per un giovedì pomeriggio in cui si continua a parlare intensamente della grossa novità della Casa di Milton Keynes.
FERNANDO ALONSO (MCLAREN HONDA) – “La macchina sta migliorando, siamo sempre più competitivi in gara e credo che il prossimo gran premio qui a Barcellona sarà buono, così come a Monaco. Anche il Canada è sicuramente migliore rispetto alla Cina e alla Russia. È un tracciato che si addice di più alla nostra macchina, speriamo di continuare con questo buono slancio per continuare a crescere. Abbiamo alcuni aggiornamenti per questa gara dal punto di vista aerodinamico. Vedremo come andrà il weekend, ma siamo sicuramente ben più ottimisti rispetto a un mese fa.
Fernando corre qui il suo Gran Premio di casa e, nonostante i risultati in pista non siano stati troppo soddisfacenti negli ultimi anni, l’affetto del suo pubblico è rimasto immutato, anche se forse l’audience è un po’ calata: “Per quanto riguarda gli appassionati, l’entusiasmo è buono, sicuramente più basso rispetto al 2005, 2006 o 2007, quando c’era una coda di quarantacinque minuti per arrivare in circuito, ma è ancora piuttosto alto. Credo che la gente continui ad amare questo sport, ma c’è un po’ meno entusiasmo riguardo alle gare. La tv non è più disponibile a tutti perché è a pagamento, non tutti se lo possono permettere e c’è quindi un po’ meno attenzione dal punto di vista mediatico. Però la base è ancora piuttosto buona ed è uno sport ancora piuttosto popolare”.
Sulla decisione improvvisa ed inaspettata della Red Bull, Alonso ha scherzato: “Hanno cambiato i piloti? Tu lo sapevi, Lewis?”, per poi proseguire: “È una decisione che spetta a loro, chiaramente è una sorpresa dopo la quarta gara, ma hanno fatto un ottimo lavoro nello scoprire giovani talenti dando loro delle opportunità. È il loro modo di operare, in passato hanno fatto un ottimo lavoro, quindi vediamo.
Con le nuove regole non credo che cambierà troppo, forse sarà più faticoso, ma non si avvicinerà nemmeno a quello che erano le gare in passato, quando eravamo 8 o 10 secondi più veloci. A volte non riuscivamo nemmeno a salire sul podio per quanto erano dure le gare per tutti. Ora riesci a correre anche con due costole rotte, io ero pronto, lo avrei fatto”.
LEWIS HAMILTON (MERCEDES) – “Speriamo in una ripartenza in ottica campionato per questa gara. Credo che la Ferrari sia costantemente migliorando la macchina e questo weekend porterà ulteriori aggiornamenti. Si è avvicinata moltissimo e continua ad impegnarsi. Ha molta fame, ma l’abbiamo anche noi. Abbiamo la forza come squadra di continuare a svilupparci, dobbiamo mantenere la concentrazione e restare su questa strada”.
Quando poi gli viene posta la domanda sul passaggio di Verstappen in Red Bull, Hamilton risponde allo scherzo di Alonso: “Non ne avevo idea, Fernando. Non sapevo proprio avessero cambiato”. Ha poi aggiunto: “Credo che in fin dei conti sia una bella opportunità per entrambi. E’ un po’ una sfortuna per Daniil, ma la Red Bull ha sempre fatto un ottimo lavoro con i giovani talenti. Devono però essere consapevoli del fatto che i giovani piloti hanno bisogno di tempo per crescere. C’è una grande pressione, soprattutto ora che si entra sempre più giovani e c’è parecchio da imparare. C’è molta pressione sulle spalle, quindi togliere un pilota da un team in cui magari si trova bene e spostarlo da un’altra parte è una situazione difficile nella quale trovarsi. Non conta quello che penso io, ma non è una cosa che mi piaccia molto”.
Sui cambiamenti a partire dalla prossima stagione, il Campione del mondo in carica ha dichiarato: “Magari sarà un pochino più fisico, ma non ci sarà una grossa differenza dal punto di vista delle gare, ma sarà positivo”.
Inevitabile poi il confronto con il compagno di squadra, leader indiscusso della classifica: “La situazione è quella che è, non esiste doversi preoccupare,devo solo lavorare d’ora in avanti. Io devo fare quello che posso con quello che ho in mano. Chiaramente la montagna da scalare è molto ripida, ma adoro queste sfide, quindi sarà molto emozionante. Non voglio cambiare i meccanici, perché i problemi che ho avuto non sono dipesi da loro, io credo al 100% nel mio team e nei miei ragazzi. Mi auguro solo di avere più fortuna, niente più guasti. Spero di voltare pagina e vedrete tutti i risultati del duro lavoro. Ci siamo integrati bene, ho tantissimo rispetto per loro e loro per me, speriamo di regalare qualcosa di spettacolare d’ora in avanti”.
KEVIN MAGNUSSEN (RENAULT) – “Ovviamente ha reso tutti più felici ottenere qualche punto per la classifica. Ma sappiamo che ancora non è questo il nostro livello, perché abbiamo avuto parecchia fortuna a Sochi. Dobbiamo ancora migliorare per arrivare a questo punto, ma è bello portare a casa dei punti. Le qualifiche sono il nostro punto debole, gli altri riescono a dare qualcosa in più, dobbiamo lavorare su questo e su varie aree, perché dobbiamo migliorare nel complesso. La macchina non è stata sviluppata completamente e dobbiamo avere pazienza. Lavoriamo sodo per recuperare il gap con chi è davanti. Comunque qualsiasi cosa succeda dobbiamo essere pronti a sfruttare ogni occasione. Sulle nuove regole, ancora non ho cambiato allenamento e non ne ho nemmeno parlato con il mio allenatore. Credo che le macchine saranno 2-3 secondi più veloci, ma la differenza non sarà così evidente da cambiare radicalmente le abitudini”.
CARLOS SAINZ (TORO ROSSO) – “Sicuramente il nostro è stato inizio complicato. Abbiamo il passo e la velocità, ma per un motivo o per un altro non siamo riusciti ad ottenere il risultato finale. Ma sono sicuro che da qui in avanti potremo riuscire ad ottenere i risultati che vogliamo, perché i presupposti ci sono. Ci sono stati cambiamenti all’interno del team, ma non posso analizzarli troppo, perché non è il mio compito cambiare ingegneri e piloti. Devo avere fiducia in quello che Red Bull e Toro Rosso hanno deciso di fare, perché fanno quello che credono sia meglio per la squadra. Vediamo già dei volti nuovi, freschi e sono convinto che tutto andrà per il meglio. Avendo Daniil ora potremo lottare per il quinto posto in campionato, obiettivo già da inizio stagione.
Perché non io in Red Bull? Io non sono qui per valutare le prestazioni di ogni pilota, questo spetta ai miei capi, ma evidentemente non è il mio momento. Apprezzo il fatto che la Red Bull chiami i giovani talenti in Formula 1 ed ora è il momento per me di lottare dove sono e di ritagliarmi questa opportunità. Ho ancora 17 gare in cui posso dare il massimo e lottare più che posso e sono certo che se dimostrerò la stessa velocità che ho dimostrato finora, ma con risultati migliori, la mia opportunità arriverà.
Credo che il rapporto personale tra me e Max non sia un grosso problema e non penso abbia influenzato la scelta dei capi, onestamente. Fuori dalla pista ci siamo sempre rispettati, credo sia più una prospettiva del team. Da parte mia e di Max c’è sempre stato rispetto. Chiaramente abbiamo sempre lottato in pista e ci sono state delle grosse battaglie, ma tutto rimaneva in pista. Credo che dobbiamo ancora decidere dove andremo a correre con i go kart insieme, quindi questo dimostra che la rivalità era solo in pista”.
DANIIL KVYAT (TORO ROSSO) – “Questa decisione è stata sorprendente anche per me, ma la situazione è questa e cercherò di rispondere in pista. Nulla cambia, cerco di dare il meglio come ho sempre fatto. Sono in un team dove ho corso nel 2014 e che mi è piaciuto moltissimo. In questi giorni mi ha dato una bella accoglienza e sono loro molto grato. Comincerò a spingere e a rispondere in questo modo. Non credo di essere arrivato in Red Bull troppo presto, se guardiamo a due settimane fa ero sul podio, ma poi è stata presa questa decisione. Io non posso far altro che accettarla e lavorare nella squadra dove mi trovo. Non cambierò nulla da parte mia, ho sempre fato tutto nel modo giusto. Non c’è stata nemmeno una spiegazione vera per quanto successo. Se i capi vogliono qualcosa, fanno in modo che questa accada.
Ma la cosa importante ora sono le 17 gare che restano, poi vedremo cosa succederà, se potrò tornare in Red Bull. Credo che non sia il momento di pensare a questo. Dovremo prima pensare a fare un buon lavoro e poi vedremo. Chiaramente le prime ore dopo la decisione ci pensi, poi però inizia il lavoro in factory, i ragazzi in Toro Roso sono molto affamati e lo sono anche io. Bisogna coglierne gli aspetti positivi, e ce ne sono molti di più di quante se ne possano immaginare. Non penso sia stato un intoppo alla mia carriera, c’è un bell’ambiente in questo team, ho ritrovato le persone che ho lasciato due anni fa e si lavora bene.
Credo che la parola retrocesso sia un po’ pesante perché ho comunque l’ottima opportunità di guidare per la Toro Rosso. Inoltre credo di aver fatto il possibile per la Red Bull, con un ottimo lavoro di sviluppo, non credo ci sia una risposta per questa scelta, va chiesto a loro, perché io non vedo alcun motivo per cui abbiano fatto questa scelta. È anche inutile discutere su chi meritava o chi no, ora quello che abbiamo davanti entrambi è un duro lavoro. Siamo all’interno di una squadra allargata e chi ci sta intorno vede come noi lavoriamo. Sarà interessante vedere chi riuscirà a lavorare meglio e più sodo, anche dal punto di vista dei risultati, visto che apparteniamo allo stesso team in fondo. Credo che io sono stato sette anni nella famiglia Red Bull, la pressione non è un problema, se devo parlare per me, non vedo che questa possa essere una spiegazione per quanto successo. Non abbiamo parlato con Max, ci siamo visti ora e comunque cosa potremmo dirci? Dobbiamo lavorare sodo entrambi.
Quando ho saputo la notizia ero a casa, stavo guardando Game of Thrones (Il Trono di Spade), una serie tv, ed è arrivata una telefonata di Marko che mi ha comunicato la notizia. È stata una telefonata di venti minuti, volevo altre spiegazioni, mi sono stai spiegati dei dettagli che però terrò per me. Una volta finito sono tornato a vedere la fine della serie tv.
Creo comunque che quello successo nelle ultime settimane mi abbia reso molto forte e sono pronto a dimostralo in Toro Rosso, abbiamo molto da dimostrare e potremo farlo insieme”.
MAX VERSTAPPEN (RED BULL) – “Chiaramente sono molto contento dell’occasione, lotterò per il podio ora, è sempre stato un mio obiettivo e un mio desiderio. Non mi aspettavo di arrivare in Formula 1 così giovane, invece ci sono riuscito. Poi è arrivato il cambio in corsa e devo adattarmi bene alla macchina. Non sarà facile, ma sono già stato con la squadra a lavorare e questa mi ha dato molta fiducia. Ci sono molte cose che devo imparare, ma farò tutto quello che devo fare. Accanto a me in squadra c’è Daniel Ricciardo, che è in gamba, velocissimo in pista e ha grande esperienza all’interno del team, cercherò di imparare al massimo da lui.
Credo comunque che sia piuttosto chiaro tutto quanto sia stato detto. Mi godrò questa stagione, dopodiché vedremo cosa prevede il futuro. Io credo che non devo essere io a dire chi meritasse o meno, posso solo dire di essere contento dell’opportunità che mi è stata data e cercherò di sfruttarla al meglio.
Sono sempre stato molto contento alla Red Bull ed ora che sono nel loro team principale non vedo perché debba cambiare. Io sono molto contento di loro e credo che loro siano molto contenti di me, speriamo di continuare così. Non c’è molto da dire, onestamente, bisogna lavorare sodo ed essere all’altezza in pista, la situazione è già piuttosto chiara.
Per quanto riguarda le novità dal prossimo anno, io non ho mai guidato macchine più veloci, bisognerà adattarsi, ma non credo che questo causerà grossi problemi”.