Qualifiche shoot-out: c’è l’ok del Consiglio Mondiale della FIA, formalità che ha seguito a stretto giro d’orologio la ratifica dello Strategy Group e della F1 Commission concessa nella giornata di ieri. Ora non resta che ritoccare il regolamento e il gioco è fatto: da Melbourne, prima gara in calendario, scatterà il nuovo meccanismo a ‘tagli progressivi’, col pilota più lento eliminato a intervalli di 90” nella seconda metà di ogni fase della qualifica.

Svolta che non ha mancato di sollevare l’ennesimo polverone da parte di quanti ritenessero le qualifiche l’ultimo dei problemi della F1 attuale: tecnologie contorte, monoposto elefantiache, circuiti asettici… e poi ancora regolamenti vorticosi, lo strapotere Mercedes, l’Halo…

A Lewis Hamilton, stavolta, è toccato l’inedito ruolo del pompiere. Lui, una della voci più critiche e radicaliste verso la F1 odierna, chiede di attendere l’Australia prima di emettere giudizi sul nuovo format. “La cosa più importante è come reagirà il pubblico. Ci sono stati formati più o meno buoni in passato e quello dello scorso anno non era affatto male, perciò non capisco proprio perché lo abbiano cambiato. Ma… “non criticare se prima non lo hai provato!””.

Non vedo l’ora di essere a Melbourne per provarlo, magari resteremo sorpresi. - ha proseguito l’inglese - Potrebbe rivelarsi davvero eccitante, o forse no. Vediamo come andrà e cosa diranno i fan, se piace oppure no”.

Nico Rosberg non crede che inciderà granché, fatto salvo per “quelli di metà classifica, e forse in condizioni di bagnato che renderanno tutto più complicato. Onestamente non so cosa accadrà. Non ho approfondito il tema perché non credo che cambierà molto per noi ma prima di Melbourne per capirne di più”.