Non ancora scesa la bandiera a scacchi sull’ultima giornata di test, Sebastian Vettel ha tracciato un primo bilancio della preparazione svolta dal team in vista di Melbourne. Quattro giorni in costante ascesa, durante i quali la SF16-H non ha mai lasciato le primissime posizioni, dando l’impressione di poter tenere testa alla finora imprendibile Mercedes.
“Siamo partiti con qualche problema, tra alti e bassi soprattutto nel primo giorno di questa sessione. - ha commentato Seb - Poi siamo riusciti a coprire un buon numero di giri, e siamo contenti dei riscontri che abbiamo avuto. Complessivamente direi un buon test”.
Quale sia il reale livello della Mercedes non è dato saperlo, solo le qualifiche australiane daranno la vera misura dei valori in campo. Tuttavia i tempi staccati dalla nuova Rossa sono promettenti alla luce di un progetto ancora all’inizio della sua parabola di sviluppo. “Sono soddisfatto del feeling trovato con la vettura, ma è difficile parlare di performance semplicemente perché non conosciamo le condizioni in cui hanno girato i nostri avversari”.
Giusto, troppi i fattori che potrebbero aver condizionato i riscontri, carichi di benzina e strategie di gestione del propulsore in primis. Di più: la Mercedes non ha cercato la prestazione pura con altrettanta insistenza, evitando le mescole ‘da sparo’ e privilegiando la resa delle gomme Medie alla distanza. Anche se a sentire Hamilton e Rosberg la Rossa non sarebbe più così lontana.
“L’ideale sarebbe essere davanti ad entrambi. - ha puntualizzato Vettel - Abbiamo lavorato e lavoriamo ancora per ridurre il gap. Già lo scorso anno è stato fatto un concreto passo avanti, e ora con la nuova macchina credo che ci siamo ulteriormente avvicinati. Non resta che attendere ancora un paio di settimane e vedremo dove siamo”.
Pollice alzato per l’Halo, il dispositivo di protezione che il tedesco ha potuto sperimentare nel corso dell’installation lap di stamattina, così come fatto ieri da Raikkonen. “Girando in pista ho visto che si riesce a vedere tutto quello che serve. Concordo però con chi sostiene che non sia certo un dispositivo bello per la Formula 1, intendo sul fronte estetico", ha ammesso il tedesco condividendo quanto espresso da Nico Hulkenberg.
"Se però serve a migliorare la sicurezza e a salvare delle vite, - ha poi specificato - nessun ostacolo può fermare questi studi. Ricordo che negli ultimi quattro anni abbiamo perso due piloti come Henry Surtees e Justin Wilson per circostanze simili”.
Bocciatura senza riserve, invece, per il nuovo format delle qualifiche, appena approvato dal Consiglio Mondiale della FIA: “A me personalmente non piace questo nuovo sistema, e parlando con altri piloti è emerso che nessuno ha capito i motivi che hanno portato a questo cambiamento. Cambiare queste regole vuol dire prendere la direzione sbagliata, creare caos, e credo che alla fine porterebbe a perdere molti appassionati”.