La Ferrari è vicina, dobbiamo stare attenti”: parola di Nico Rosberg. Sincera preoccupazione? Forse. Pretattica a oltranza? Idem. Difficile sbilanciarsi senza conoscere i carichi di benzina e le riserve trattenute, in termini di cavalli e di ‘piede destro’. Ma il Cavallino inizia finalmente a incidere, soprattutto sul passo.

Lo si è visto oggi, quando Kimi Raikkonen ha completato con successo la sua prima, vera simulazione di gara: la SF16-H si è ben comportata con un ritmo consistente e regolare, specie sui compound più papabili in ottica gara. 

Il finlandese - che ha portato al debutto il sistema di protezione Halo - ha suddiviso il suo personale ‘gp’ in quattro run, scalando sempre verso la mescola più dura: 8 giri su gomme soft - la parte meno convincente -, 39 su medium divisi in due tronconi, poi i 16 passaggi finali su Hard. In totale 63 tornate su livelli analoghi ai long run svolti in Mercedes, niente male.

Non solo ‘endurance’: la Ferrari ha simulato anche il giro secco con riscontri altrettanto apprezzabili. Raikkonen ha staccato 1’22”765 su Ultrasoft, riferimento assoluto dei test, ma ancor più interessante è l’1’23”009 ottenuto su Soft con cui ha limato di pochi millesimi il miglior crono fatto segnare da Rosberg il primo giorno.

Ciliegina sulla torta il propulsore: osservato speciale dopo le rotture dei giorni scorsi, il V6 ha dato le risposte sperate filando liscio per tutto il tempo, così come le unità sorelle di Sauber, Toro Rosso (tra i più attivi della giornata) e Haas. Parafrasando Arrivabene, a Maranello sanno ancora fare i motori. 

La Mercedes - che impiegava la W07 Hybrid in configurazione più scarica al posteriore, priva del monkey seat a tre flap visto nei giorni scorsi - stavolta è rimasta nell’ombra, senza inseguire la prestazione pura e concentrandosi piuttosto sull’utilizzo delle gomme medie. Rosberg ha girato al mattino accumulando run di 10 giri ciascuno mentre Hamilton ha svolto un lavoro analogo al pomeriggio ma con carichi di benzina presumibilmente più elevati.

A fronte di una probabile ulteriore limitazione dei team-radio imposta dalla FIA, il team della Stella si è inoltre adoperato per migliorare l’intesa tra muretto e pilota. Come? Esponendo a Hamilton ben due cartelli di segnalazione: una tabella arancio indicante posizione e giri percorsi, più una verde relativa alla situazione gomme.

Non solo Halo sul fronte sicurezza: la sessione mattutina è stata allungata 5 minuti per verificare il corretto funzionamento della ‘Virtual Safety Car’, la seconda prova in due giorni. In generale tutti i team hanno svolto prove sulla distanza e coperto molti giri, a riprova di un’affidabilità generale oramai raggiunta.

Uniche eccezioni Manor e Haas. Il team americano prosegue il suo difficile apprendistato: anche oggi la VF-16 è rimasta bloccata in pista ben tre volte, causando altrettante interruzioni, per problemi all’impianto frenante.

Ecco la tabella dei tempi riassuntiva della giornata:

1) Raikkonen - Ferrari - 1'22"765 - 136 giri

2) Massa - Williams - +0"426 - 119 giri

3) Hulkenberg - Force India - +0"486 - 137 giri

4) Verstappen - Toro Rosso - +0"617 - 159 giri

5) Rosberg - Mercedes - +1"361 - 81 giri

6) Nasr - Sauber - +1"995 - 116 giri

7) Alonso - McLaren - +2"105 - 118 giri

8) Wehrlein - Manor - +2"148 - 48 giri

9) Kvyat - Red Bull - +2"376 - 121 giri

10) Palmer - Renault - 3"459 - 98 giri

11) Hamilton - Mercedes - +3"723 - 63 giri

12) Grosjean - Haas F1 - +4"431 - 78 giri