Niente qualifiche “shoot-out”, almeno per adesso. Bernie Ecclestone ha reso noto che il nuovo sistema basato sulle eliminazioni progressive non entrerà in vigore nel weekend d’esordio australiano, sul semi-cittadino di Melbourne, ma dovrà attendere ancora un po’, almeno fino al ritorno in Europa.
“La nuova qualifica non partirà subito. - ha detto il boss della FOM all'Independent - Volevamo introdurla all'inizio del campionato, ma non sarà pronto in tempo il software di gestione del cronometraggio. E, quindi, il nuovo format scatterà presumibilmente in Spagna, mentre in Australia si procederà con la solita qualifica”.
Le prime quattro gare – che si correranno in Australia, Bahrain, Cina e Russia – adotteranno dunque il vecchio sistema, suddiviso in Q1, Q2 e Q3 ma con eliminazioni direttamente alla fine di ogni turno: sei tagli iniziali, poi altri sei, fino a restringere a un nucleo di dieci piloti la lotta per la pole: lo stesso meccanismo degli ultimi anni.
Ritardo preventivato o (grave) sottovalutazione dell’impegno? Di certo una figuraccia con gli appassionati e con la FIA, che nulla sapeva del ritardo al momento di avallare il sistema; ancor più incomprensibile se si pensa che la proposta era sul tavolo da mesi, un lasso di tempo sufficiente ai tecnici della FOM quantomeno per approntare un prototipo e identificare eventuali problematiche.
Una doppia beffa per Ecclestone che, oltretutto, spingeva per un format parzialmente diverso. “Non è quello che volevo alla fine. Tutto quello che sto cercando di fare è rimescolare la griglia, facendo in modo che il più veloce non scatti al palo. Sono dell'idea che non sarebbe sparito nel gruppo perché essendo il più veloce in qualifica non sarebbe stato lento in gara”.