La F1 divisa tra Barcellona e Ginevra. Mentre team e monoposto preparano la stagione al Catalunya, lo Strategy Group si è riunito in Svizzera per riscrivere il futuro della categoria, prossimo e di medio periodo; con l’obiettivo, neanche a dirlo, di rianimare un prodotto in crisi, sempre più avaro di spettacolo e distante dai gusti del pubblico.
Le modifiche agiranno su più fronti e in tempi diversi, tese nell’immediato a movimentare il weekend di gara e, più avanti, a incrementare le prestazioni delle monoposto pur proseguendo sulla strada della riduzione dei costi. C’è da capire se le riforme andranno a segno o, viceversa, concorreranno una volta di più a complicare inutilmente corse e regolamenti. Vedremo.
Cambia da subito il format delle qualifiche. Fermo restando la suddivisione in tre parti – Q1, Q2 e Q3 -, i piloti in fondo al gruppo saranno via via eliminati, uno dopo l’altro fino alla fine del turno. Il primo taglio in Q1 (ridotta a 16 minuti, contro i 18 attuali) scatterà dopo 7 minuti, dopodiché seguiranno altre eliminazioni ogni 90 secondi (il tempo indicativo per compiere un ulteriore tentativo) fino a un totale di 6 piloti esclusi.
La Q2 (da 15 min), cui accedono i restanti 15 piloti, seguirà la stessa dinamica: dopo 6 minuti sarà escluso il pilota con l’ultimo tempo; poi, ogni 90 secondi, usciranno altri sei piloti. Gli otto rimasti si sfideranno in Q3 (14 min): primo taglio dopo 5’ e così via, fino ai 90 secondi conclusivi quando saranno i due piloti sopravvissuti a giocarsi la pole ‘head to head’.
Dovremo invece attendere il 2017 per le modifiche tecniche deliberate dallo Strategy Group che il Consiglio mondiale della FIA ratificherà il prossimo 4 marzo. Una rivoluzione che interesserà aree sensibili delle monoposto fino a renderle circa 3” al giro più veloci, incremento prestazionale comunque dimezzato rispetto alle richieste avanzate dalla Red Bull. Ma cosa cambierà in concreto?
GOMME. Saranno più larghe: 305 mm le anteriori (+ 60), 405 mm le posteriori (+80).
DIMENSIONI MONOPOSTO. La larghezza complessiva e le carreggiate aumenteranno di 20 cm, arrivando rispettivamente a 1,60 m e 2 m.
SUPERFICI ALARI. L’ala anteriore si estenderà a 1,80 cm (+15 cm), la posteriore a 95 centimetri (+20 cm) e abbassata a 80 cm dal piano di riferimento.
PESO. Il peso minimo toccherà quota 722 kg (+20 kg) più l’incremento derivante dalle gomme allargate, stimato in 5 kg.
FONDO SCOCCA. La sua larghezza sarà compresa tra 1,60 m e 1,40 m, con il piano di riferimento che inizierà 43 cm dietro l’asse anteriore (oggi più avanzato, a 33 cm).
DIFFUSORE. Sarà alto 17,5 cm (+5 cm) e largo 5 mm in più. La rampa inizierà 17,5 cm davanti all’asse posteriore, oggi riferimento fissato dal regolamento.
Ad ogni modo la F1 Commission avrà tempo e modo di ottimizzare le norme e impostare un adeguato programma di test fino al 30 aprile prossimo (anziché il 29 febbraio), data entro cui si dovrà definire anche il nuovo regolamento per i propulsori con il varo delle diverse proposte sul tavolo.
Tra le altre, l’obbligo di fornitura a tutte le squadre con riduzione dei costi a 12 milioni di euro a stagione, la convergenza delle prestazioni e un ulteriore incremento della rumorosità. Bocciato l’incremento del flusso orario di benzina, resta in piedi l’ipotesi della riduzione del numero di power unit per ciascun pilota – 4 PU per 20 gare in calendario, 5 unità per 21 o più gare -, ma solo dal 2019.
Confermata, infine, l’adozione di un sistema di protezione per la testa dei piloti: il modello Halo proposto da Mercedes resta in cima alle preferenze, sebbene la FIA lasci la porta ancora aperta a soluzioni diverse, come quella del cupolino.