Si chiama SF16-H ed è l’arma studiata per contendere il mondiale alla Mercedes, dominatrice dell’ultimo biennio. Come previsto, la nuova monoposto della Ferrari è stata svelata via web sul sito ufficiale della Scuderia, a conclusione dell’iniziativa #readysetred che ha offerto a 10 fortunati l’anteprima esclusiva dell’evento.
A preludio del vernissage, un breve video in cui i piloti del Cavallino, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, entrano al Reparto Corse in divisa d'ordinanza scortati dal boss Maurizio Arrivabene. Poi la scena è tutta per lei.
Nel nome la ‘T’ di turbo viene sostituita con la lettera ‘H’ ad indicare, ovviamente, la propulsione (in parte) ibrida. A conferma delle indiscrezioni, il bianco estende la sua presenza in livrea, campeggiando su cofano motore, deflettori laterali, flap di entrambe le ali e… cinture di sicurezza.
Gli altri tratti distintivi sono riscontrabili nel nuovo musetto, più corto e a forma di bulbo – visivamente un ibrido di quelli Mercedes e Honda 2015 – e nella sospensione anteriore push-rod; quest’ultima un ritorno al passato dopo l’abbandono nel 2012 a favore della pull-rod, più efficace sul fronte aerodinamico ma riluttante a mandare le gomme in temperatura.
Rivista profondamente la distribuzione dei pesi così come tutta la sezione posteriore, ora più filante e rastremata grazie al nuovo V6 a bancate ristrette e all’ulteriore opera di miniaturizzazione delle restanti componenti: il raffronto (nell'immagine sotto) con l'antenata SF15-T non lascia dubbi in merito.
A margine della presentazione, i primi commenti degli uomini simbolo del Cavallino. Pungente come al solito Maurizio Arrivabene: “Definirla un’auto da corsa è riduttivo: il suo nome è Ferrari. Il nostro presidente ci ha dato tutti i mezzi per far sì che nulla fosse lasciato al caso. Abbiamo tanti propositi, ma restiamo con piedi per terra e testa bassa”.
Sebastian Vettel è parso il più entusiasta: “Credo che sarà un grande inizio. Se ho vinto 3 gare lo scorso anno, ed è stato un anno fantastico, direi che possiamo fare ancora tantissimo. Questo è uno step ulteriore, un passo avanti e questa auto ci aiuterà tantissimo. Abbiamo migliorato in tanti settori, quando sono arrivato l’anno scorso c’erano tante persone che stavamo cambiando posizione. Ora ci stiamo preparando a una stagione grandiosa. Sarà molto più potente rispetto al 2015".
Breve ma sentita l'accoglienza del responsabile tecnico James Allison: “È la nostra nuova bambina. È un’auto veramente concreta. Siamo estremamente orgogliosi di quel che abbiamo fatto a Maranello”.
Simone Resta, chief designer, è entrato più nel dettaglio: “Il progetto è partito circa un anno fa e abbiamo rivisto tutto. Cinque aree di cambiamento: muso, sospensione anteriore, fiancate dei radiatori, power unit e retrotreno. Partendo dal muso abbiamo alzato il livello, e passati al push rod con diversa posizione dei bracci: migliore per rigidezza e cinematica. Per noi è un passo avanti. Fiancate riviste con taglio carrozzeria e imbocco radiatori”.
Riguardo al propulsore Mattia Binotto ha commentato: “Abbiamo ristretto la power unit per fare un retrotreno rastremato”.