Trascorso l’inverno, la F1 è pronta al risveglio. Tra soli 7 giorni le monoposto torneranno a sgranchirsi la gola nella quattro giorni di test prevista sul circuito del Montmelò, la prima delle due sessioni pre-stagionali in programma (la seconda si svolgerà ancora a Barcellona, 1-4 marzo) prima dell’esordio di Melbourne. Otto giorni complessivi per presentarsi in forma ai cancelletti di partenza, otto giorni per provare a risolvere sei quesiti-chiave in attesa della vera battaglia. Vediamoli insieme.
Le nuove monoposto saranno più veloci?
I regolamenti sono rimasti pressoché invariati rispetto al 2015, ma ci saranno novità significative nell’area degli scarichi. Per il 2016, i team dovranno montare un tubo di scarico aggiuntivo collegato direttamente alla valvola ‘waste-gate’, per garantire un suono più corposo e gradito agli spettatori. Sembra, dai test dinamici effettuati, che le nuove power unit risulteranno più rumorose del 25% circa: ad ogni modo, serviranno pochi minuti di prove a Barcellona per capire se la ‘musica’ sarà cambiata oppure no.
Mercedes W07: evoluzione o rivoluzione?
Una volta incassati i due titoli, Piloti e Costruttori, il team di Stoccarda ha usato le restanti corse per testare soluzioni in ottica 2016. In particolare, la sospensione anteriore evoluta (con un terzo elemento idraulico al posto di quello tradizionale a molla) e la carenatura aggiuntiva necessaria a contenerla implementate nelle prove libere del GP del Brasile: sviluppi ritenuti cruciali a Brackley per respingere l'assalto della Ferrari. Capitolo power unit: Mercedes ha parlato solo di un discreto incremento di potenza (oramai oltre i 900cv secondo il responsabile dell’area motori, Andy Cowell): scelta conservativa per evolvere senza compromettere l’affidabilità o pura pretattica?
Ferrari da Mondiale?
I test pre-season potrebbero non chiarire chi, tra Mercedes e Ferrari, sia più veloce in pista ma certamente forniranno buoni indizi sul trend di inizio stagione. I fautori di una battaglia più serrata rispetto al 2015 confidano nel grande balzo della Ferrari, necessario sia sul fronte della power unit che su quello aerodinamico per chiudere il gap dai rivali. Attenzione, dunque, a non farsi ingannare dai riscontri assoluti dei test, e magari da tempi ‘a sensazione’ ottenuti con poca benzina per mascherare eventuali difficoltà; meglio, piuttosto, leggere tra le righe: il passo gara, le velocità massime rilevate e il degrado delle gomme, per capire se Vettel e Raikkonen avranno la chance concreta di puntare al titolo.
Qualcuno 'cannerà' la stagione?
I primi test non chiariscono del tutto chi sia sulla strada giusta, ma spesso evidenziano chi è su quella sbagliata. La stagione al via promette una battaglia serratissima alle spalle di Mercedes e Ferrari, ed esiste la possibilità concreta che qualche pezzo grosso possa pagare pegno. Inoltre, Manor e Haas potranno contare sulla stretta partnership tecnica con (rispettivamente) Mercedes e Ferrari, ben oltre la fornitura dei motori, e non è così certo che saranno i fanalini di coda designati. Renault, infatti, ha già ammesso che l’anno del rientro in F1 sarà di pura ricostruzione, mentre la nuova monoposto della Sauber giungerà in ritardo sui tempi previsti. Capiremo presto, dal ‘body language’ di tecnici e piloti, chi sarà destinato a vivere un’annata difficile.
Mclaren: il peggio è alle spalle?
Il binomio Mclaren Honda sarà sotto pressione a Barcellona, memore del tragicomico esordio di 12 mesi fa compromesso da rotture di ogni sorta. E non sarà solo una questione di affidabilità: i piloti, Alonso e Button, chiedono prestazioni all’altezza della loro caratura. Honda ha anticipato un turbo-compressore di taglia più grande pur rispettando la ‘dimensione zero’, concetto condiviso con Mclaren che vuole il layout del propulsore estremamente compatto. Barcellona dimostrerà se, e in che misura, i problemi incontrati nel 2015 saranno stati risolti. Più dei crono assoluti e delle velocità di punta, le sensazioni a bordo pista alla fine del rettifilo principale aiuteranno a capire se il sistema di recupero energia, tallone d’Achille nel 2016, sarà capace di durare quanto quello delle altre vetture.
Haas: fallimento o successo?
Il team statunitense, al debutto in F1, ha già attirato un discreto interesse su di sé. Alcuni sono convinti che non reggerà l’urto della massima categoria, impegnativa e complicata come mai prima; molti, al contrario, credono che la partnership tecnica con Ferrari e l’avvicinamento graduale all’entrata nel Circus contribuiranno a farne la sorpresa di stagione. I test di Barcellona saranno la prima occasione in cui il team si misurerà in pista, a fianco degli altri: sarà interessante valutarne la capacità di lavorare sotto pressione, con tempistiche ristrette, e reagire agli inconvenienti che inevitabilmente sorgeranno. Qualora riuscissero a mettere insieme dei buoni run, senza troppi problemi di affidabilità, si affaccerebbero alla stagione con solide basi e buone prospettive da cui partire.