Va in archivio il secondo giorno di prove libere e spunta dal mazzo il nome che non ti aspetti, quello di Danilo Petrucci. Il ternano, in sella alla Ducati Pramac GP15, ha staccato il miglior crono di 2:00.095 al nono giro utile, destinato a restare imbattuto al termine di una giornata segnata dalla terribile caduta di Loris Baz.

Il 23enne francese della Avintia Racing ha subìto il cedimento della gomma posteriore morbida in pieno rettilineo, a 290 km/h: grande spavento ma fortunatamente solo qualche livido per il pilota. “Non so cosa sia successo, avevo avvertito qualcosa poco prima dell’ultima staccata, poi all’improvviso in piena accelerazione la moto si è bloccata e sono volato via. Forse un problema al motore o alla sospensione, non penso sia stato a causa della gomma”, il commento di Baz. 

Schianto che ha portato la Direzione Gara a sospendere le prove per oltre un’ora e la Michelin a ritirare, in via precauzionale, la gomma morbida incriminata; la stessa montata da Petrucci per realizzare il best lap di giornata. L’obbligo di utilizzo della mescola più dura ha condizionato da lì in avanti l’evoluzione dei tempi, malgrado qualche exploit nel finale.

Il più significativo, neanche a dirlo, lo ha compiuto Jorge Lorenzo, giunto a un soffio dalla vetta pur con gomma dura usata: 2:00.155 il riferimento del maiorchino (incappato in un’innocua scivolata con l’anteriore in curva 5), a soli 0.060s da Petrucci e mezzo secondo più rapido rispetto al lunedì.

Alle sue spalle l’Avintia di Barbera (+0.292 con gomma morbida), seguito da Marc Marquez e Cal Crutchlow (LCR Honda). Il quattro volte iridato della Honda Hrc ha mostrato evidenti progressi, migliorando il crono della prima giornata di ben un secondo e mezzo: in totale 52 giri a referto e un gap di 0.748s dalla cima.

Valentino Rossi ha proseguito l’apprendistato in sella alla sua M1: settima posizione finale per lui a +0.926. Il pesarese ha usato per lo più la moto ‘ibrida’ con ciclistica 2015 evo (così come Lorenzo), dicendosi soddisfatto a fine giornata dei progressi compiuti sul set up e dei tempi segnati sia sul giro secco che sul passo gara. Resta comunque pesante il ritardo accusato da Lorenzo.

A chiudere la top ten odierna il quartetto composto da Redding, Iannone, Stoner e Smith. L’australiano, al rientro in una sessione di test ufficiali dopo oltre tre anni, non ci ha messo molto a riprendere il ritmo risultando solo marginalmente più lento dell’abruzzese di Vasto (0.051s a separare i due) pur a fronte di una maggior efficacia con gomma dura, mescola con cui hanno fatto meglio solo Lorenzo, Crutchlow e Rossi. 

Niente male davvero, ma Stoner ha precisato di non avere velleità di rientro a titolo definitivo. “Sono capace di andare subito veloce anche nelle piste che non amo - ha commentato Casey non troppo sorpreso - Quindi il fatto di essere veloce al mio rientro dopo l'incidente di Suzuka non cambia le mie valutazioni. Non ho bisogno di dimostrare di andare forte per desiderare di rientrare”.

Attardati, infine, Pedrosa e Dovizioso. Lo spagnolo ha rimediato una caduta nello stesso punto di Lorenzo per poi issarsi in dodicesima piazza, a +1.380. Peggio ancora ha fatto il forlivese, solo 14imo, a +1.628 e a sei decimi dal rientrante Stoner. 

Domani terza e ultima giornata di prove sul circuito di Sepang.