Alexander Wurz, Presidente della Grand Prix Drivers Association, incalza la FIA sul tema della sicurezza. Oggetto dell’istanza l’adozione oramai improrogabile delle misure, studiate dalla Federazione stessa, a protezione del casco del pilota.
“Gli studi e le ricerche effettuate dagli esperti della FIA hanno portato ad una soluzione chiara. Per i piloti è giunto il momento di implementare le protezioni, non più tardi del 2017”, ha dichiarato l’austriaco alla britannica BBC.
Un’esigenza trasversale al mondo delle monoposto a ruote scoperte, resa impellente dalle fatalità che costarono la vita a Jules Bianchi (F1, Suzuka 2014), Justin Wilson (Indycar, Pocono 2015) e Henry Surtees (F2, Brands Hatch 2009); Massa fu salvo per miracolo, una questione di centimetri. Ma quell’ammortizzatore ‘volante’ perso dall’auto di Barrichello nelle qualifiche del Gp di Ungheria 2009 avrebbe facilmente potuto causare danni irreversibili.
“I cambiamenti strutturali sono necessari per quel che riguarda il telaio. – ha spiegato l’ex-pilota Benetton - Avendo del tempo a disposizione non penso ci siano difficoltà di realizzazione da qui ad un anno. Tutti i piloti, ed io, ci auguriamo che l’introduzione del cupolino sia una mera formalità”.
Laddove per “cupolino” Wurz parrebbe alludere alla soluzione studiata dalla Mercedes (nell'immagine sopra): un anello in carbonio ancorato ad una pinna centrale davanti all’abitacolo e attaccato con due cerniere a strappo al cofano posteriore, grazie alle quali il pilota sarebbe nella condizione di uscire rapidamente dall’abitacolo.
Una proposta vagliata positivamente dal Technical Working Group, pur senza consenso unanime, e preferita al cockpit chiuso proprio in virtù di una maggiore facilità di evacuazione da parte del pilota. Un ultimo richiamo, infine, a gomme più prestazionali tese a incrementare lo spettacolo pur senza andare a scapito della sicurezza.
“I piloti vorrebbero dalla Pirelli pneumatici che andassero più veloce in curva, oltre ad essere più sicuri. Ed è anche quello che desiderano tutti i fan. Sappiamo che le macchine e i circuiti sono stati progettati per velocità più elevate. Abbiamo visto maggiori velocità in curva in F1 già nel 2009, con le monoposto che sono andate più veloci in curva di 30mph”.