Jean Todt, Presidente Fia, nuovo ‘Robin Hood’ della Formula 1? Non scherziamo. Anche se il francese è intervenuto invocando, tra le righe, una maggiore equità nella spartizione dell’indotto commerciale generato dal Circus. Un modo per equilibrare la sfida e restituire anche ai team medio-piccoli chance concrete di vittoria, proprio come accadeva un tempo.
“La FIA non ha nulla a che vedere con una questione che riguarda squadre, costruttori e detentore dei diritti commerciali. - ha commentato Todt, ripreso da SkySport - Ovviamente si tratta di chiedersi cosa accade se dai ai ricchi gran parte dei soldi e ai più poveri di meno. Da parte mia so esattamente quali poteri ho e su cosa posso incidere, non ho quello di poter dire “dai questi soldi in più a questo anziché a quello”.
Un assist indiretto a Sauber e Force India, che sono ricorse al Commissario europeo per la concorrenza per denunciare il ‘cartello di fatto’ composto dai grandi team presenti in F1. I quali, spartendosi il grosso del bottino, si garantiscono una posizione di forza che taglia fuori gli altri dalla lotta per il primato e dei ricavi maggiori.
Più soldi, più investimenti, maggiori possibilità di vincere e accaparrarsi il montepremi. E via daccapo. Un circolo vizioso inattaccabile, a meno che il potere sportivo non si adoperi per tutelare i pesci piccoli.
“In questa situazione, proviamo a individuare delle regole che non penalizzino chi ha meno soldi degli altri”, ha rassicurato il transalpino, richiamando a un maggior senso di responsabilità collettivo.
Un accordo in tal senso è già stato raggiunto, garantendo ai team clienti dal 2018 uno sconto sulla fornitura delle power unit pari a circa 8 milioni di euro. Ma non basta.
“Nel giardino dorato della Formula 1 dovremmo confrontarci con persone responsabili e fare quel che è bene per il nostro sport. Sfortunatamente, molto spesso, si discute dell’interesse personale anziché globale e sono d’accordo che sarebbe una Formula 1 molto più in salute se ci fosse un governo che detta le regole e rende le cose uguali per tutti, è quello che dovremmo avere e se vorranno sarò lieto di portare il tema in Consiglio”.