Gli appassionati ricordano bene la ‘vecchia’ Formula 1, ricca di sorpassi, azione ed imprevedibili colpi di scena che hanno attratto anno dopo anno milioni di persone. Da qualche stagione però il campionato delle quattro ruote è notevolmente cambiato e sembra non riesca più ad attirare l’attenzione del grande pubblico. Un esempio concreto lo troviamo in queste ultime due annate, con la Mercedes dominatrice incontrastata e gare al limite della noia.
È proprio questa la parola utilizzata da Bernie Ecclestone, che incolpa soprattutto la scuderia tedesca per la situazione venutasi a creare. Così il boss della F1 ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Welt am Sonntag: “Il dominio della Mercedes è tale che un buon numero di persone guarda la partenza della corsa e poi spegne la televisione perché la Mercedes ha reso noiose le cose. Non è una buona cosa per lo sport.” Ecclestone puntualizza che “gli appassionati non vogliono sapere prima del Gran Premio chi vincerà. È un problema per noi, uno di quelli che dobbiamo risolvere.”
Per il capo della FOM bisognerebbe cercare una maggiore collaborazione tra scuderie e costruttori, soprattutto sul tema dei costi, ma purtroppo ognuno pensa ai propri interessi e trovare un accordo è spesso molto difficile. “Per decine di anni abbiamo cercato di limitare le operazioni finanziarie per garantire una maggiore competitività” ha dichiarato Ecclestone, aggiungendo che secondo lui è necessario arrivare ad avere “motori più potenti ed economici”, e che “chi non è d’accordo può uscire dalla Formula 1.”
Dichiarazioni forti quelle del patron della F1, che vuole evitare a tutti i costi un ulteriore ridimensionamento del Circus delle quattro ruote. Un altro punto importante per Ecclestone è il netto miglioramento delle prestazioni della Rossa di Maranello, che nel 2016 potrebbe essere in grado di lottare nuovamente per il titolo iridato. “La Ferrari è la Formula 1, e la Formula 1 è la Ferrari. È un matrimonio che dura da tanto tempo, che è sempre stato rinnovato e che deve continuare a vivere.”