Venerdì scorso sul circuito di Losail, in Qatar, si è conclusa la stagione 2015 del FIA WTCC. Tracciamo un bilancio di quest'ultima, considerando le principale tematiche che ci ha offerto.
Josè Maria Lopez dominatore incontrastato.
L'argentino lo scorso anno all'esordio in questa categoria si comportò come Giulio Cesare in battaglia: Veni, vidi, vici. Non è mai facile ripetersi ma lo stesso Josè Maria Lopez ci è riuscito, senza lasciare agli avversari neanche le briciole. Il sudamericano ha rifilato 118 punti di distacco al compagno di squadra e secondo in classifica, il francese Yvan Muller nella classifica piloti, 475 a 357. Ci si aspettava dal transalpino quest'anno quella reazione che non c'è stata. Anzi nell'arco della stagione lo stesso Muller è andato spegnendosi.
Dittatura sportiva Citroen C-Elysèe
La casa automobilistica francese ha fatto la parte del leone in questa stagione, aggiudicandosi il Mondiale costruttori. Le altre marche sono apparse in seria difficoltà, non riuscendo a contrastarla adeguatamente. Solo la Honda è riuscita ad aggiudicarsi qualche gara, favorita dalle caratteristiche tecniche di certi tracciati. Si spera che la concorrenza investa di più nell'innovazione delle vetture dal punto di vista tecnico e aerodinamico. Sarebbe bello vedere il ritorno di marchi come: Alfa Romeo, Bmw, Audi, Mercedes.
Emozioni e spettacolo visti durante le gare
Lo slogan del FIA WTCC è: Real cars. Real racing. Ebbene pur se leadership della classifica piloti non è quasi mai stata in discussione, le emozioni e i sorpassi ci sono stati. I piloti si sono dati battaglia e più volte abbiamo visto contatti, sportellate. La regola che vede l'inversione delle prime 10 posizioni in classifica nella griglia di partenza in gara 2 ha favorito lo spettacolo. In 2 occasioni la stessa ha suo malgrado provocato la tensione nei piloti, causando la loro partenza anticipata.
La scelta dei tracciati delle gare
La decisione di disputare il Gran Premio di Germania al Nurburgring sulla Nordschleife è stata coraggiosa, ma vincente. E' in piste come queste dove si respira: la passione e al tempo stesso la pericolosità, il rischio, la velocità. Tutti questi sono elementi che caratterizzavano l'automobilismo dei primordi. Bella la scelta di gareggiare su circuiti cittadini come Marrakech e Vila Real. Quest'ultimi esaltano la bravura del pilota. Paul Ricard e Hungaroring sono pezzi di storia dei motori. Peccato che manchino Monza e Spa ma non si può chiedere troppo.
Gabriele Tarquini tiene alto l'onore dell'Italia
L'eterno abruzzese ha conquistato il quinto posto nella classifica piloti su Honda. In una fase non facile per quanto riguarda il nostro automobilismo, con l'assenza di nostri portacolori nel Circus della Formula 1, scusate se è poco. Tarquini si è trovato spesso e volentieri a duellare per le prime posizioni, vendendo cara la pelle. Non ha alcuna intenzione di mollare. Merita un applauso per l'esempio e la dedizione.
L'appuntamento con il FIA WTCC è alla stagione 2016, con la speranza che ci riservi ancor più spettacolo ed emozioni. Chi sarà una valida alternativa a Josè Maria Lopez?