Kimi Raikkonen giunge a Yas Marina sulla scia di una stagione in cui molti lo attendevano al risveglio dopo un 2014 da incubo. Invece il finlandese ha mandato in scena più o meno lo stesso copione, solo in parte edulcorato dalla ritrovata competitività della Rossa. Ma la sostanza non è cambiata: pochi guizzi vincenti, molte incertezze e l’attitudine oramai consolidata del comprimario di lusso: ieri all’ombra di Alonso, oggi nella polvere di Vettel. Ancora una volta battuto, anzi abbattuto dalla forza d’urto del compagno di squadra.
Ad Abu Dhabi serve il colpo di coda. Per bruciare Bottas sul traguardo del quarto posto iridato, naturalmente, e puntellare così l’annata del Cavallino come seconda forza assoluta – nei numeri come nella performance - alle spalle dell’imprendibile Mercedes. Ma soprattutto per riguadagnare credito giustificando l’atto di fede compiuto da Maranello al momento della sua riconferma, ratificata in agosto.
La medaglia di legno gli varrebbe la sufficienza stiracchiata pur a fronte di un bilancio umiliante nei confronti del compagno di squadra. Attualmente la classifica recita 135 punti contro i 266 di Vettel, poco più della metà; due soli podi in stagione (Bahrein e Singapore) contro le tre vittorie del tedesco.
Ma ciò che lascia perplessi è l’abisso di prestazione che lo separa dal compagno, specie in gara. Una lacuna che potrebbe ripercuotersi sul 2016 dell’intera Scuderia quando Vettel potrà verosimilmente giocarsi il titolo con le Frecce d’Argento; quando, cioè, il supporto di Raikkonen diverrà essenziale per puntare al Costruttori e ancor più per sottrarre punti iridati ai due galletti in Mercedes proteggendo le spalle del compagno in determinate occasioni.
Il Raikkonen formato 2015 resta ancora lontano dal livello che gli è richiesto, eppure il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene ha rinnovato per l’ennesima volta la propria fiducia al finlandese, tirando in ballo la ragion di squadra. “Sostituire Kimi sarebbe stato un errore. – ha detto il manager bresciano - Sono contento perché ha portato equilibrio all’interno della squadra. Lui spinge molto duramente Sebastian e questa è una cosa molto importante. Kimi si è trovato in certe situazioni a causa della sfortuna, ma lavora molto e con impegno”.