Nel futuro l’organizzazione della candidatura olimpica di Roma 2024, nel passato – e nel cuore – la Ferrari e Michael Schumacher, cardini di una triangolazione che ha segnato il ciclo indelebile di inizio millennio. Nel presente quel Sebastian Vettel, voluto a Maranello come ‘Uomo della Provvidenza’ nonché epigono atteso a rinverdire i fasti del Campionissimo di Kerpen.
Interpellato dalla tedesca RTL, Luca Cordero di Montezemolo ha ribadito l’amore viscerale che lo lega al Cavallino dal lontano 1973, quando fu chiamato da Enzo Ferrari nel ruolo di assistente personale e responsabile della Squadra Corse (oggi Ges): “La Ferrari è ancora nel mio cuore e seguo con piacere e passione le gare: ho trascorso quasi metà della mia vita a Maranello, è qualcosa che non dimenticherò mai”.
Montezemolo e Vettel si sono soltanto sfiorati, l’uno lasciando la Presidenza Ferrari nell’ottobre 2014, l’altro concretizzando più o meno parallelamente l’accordo con la Scuderia. Eppure, ha confermato il manager di Alitalia, Seb era nei radar del team da tempo, ‘sponsorizzato’ proprio dall’uomo di cui avrebbe dovuto raccogliere l’eredità in Ferrari, Schumacher in persona.
“Sebastian mi ha colpito favorevolmente, anzitutto come persona. Il primo a segnalarcelo fu Michael, ci disse che Sebastian era un tipo attento, di buone maniere, veloce e del quale avere fiducia. Lo conosco bene sin dai kart. Ai tempi della Toro Rosso pensavamo fosse estremamente veloce ma un po’ troppo giovane e noi cercavamo qualcuno con più esperienza e scegliemmo Fernando Alonso che, non dimentichiamolo, con noi ha trascorso quattro anni ricchi di successi”.
Una scelta corretta pur senza i frutti sperati, quella di Alonso, che ha portato, al termine di un quinquennio di poche vittorie e molte amarezze, a un climax di tensione tale da minare la compattezza interna del team. In tale ottica l’ingaggio di Vettel, similmente a quanto avvenne con Schumacher, ha assunto i contorni se non di una rifondazione quantomeno di una ripartenza, un punto e a capo deciso, per restituire struttura e prospettiva a un ambiente sfaldato; affidandosi a un campione di razza e al contempo un uomo capace di fornire certezze.
“Sebastian ha tre caratteristiche fondamentali per la Ferrari: primo, è un pilota straordinario sia in qualifica che in gara. Secondo, ha un’impostazione che si addice perfettamente alla Ferrari: è positivo, pieno di passione, con uno spiccato spirito di squadra. Terzo, è giovane ma al tempo stesso esperto. E’ arrivato nel momento giusto per dare il via a un nuovo ciclo; come Niki Lauda e Schumacher può diventare parte della storia Ferrari e gli auguro solo il meglio”, ha aggiunto Montezemolo.
A Schumacher, compagno di una stagione irripetibile per trionfi ed emozioni, è rivolto come sempre l’ultimo pensiero: “Michael è stato fondamentale per la Ferrari, per me, per le nostre vite. E’ una persona straordinaria, che ha sempre lavorato per il team, che si è dimostrato essere sempre un uomo squadra, specialmente nei momenti difficili. Semplicemente, rappresenta qualcosa di unico e vederlo in queste condizioni è terribile. Provo a ricordare i tanti momenti splendidi che abbiamo festeggiato insieme e lo ricordo come un pilota, un uomo e un amico eccezionale. Ammiro la forza della sua famiglia, di Corinna e dei ragazzi, come lo stanno aiutando e dal profondo del cuore spero sempre di avere presto buone notizie”.