Non è sicuramente un periodo roseo quello che sta attraversando la Red Bull: dopo una stagione difficile, le trattative per il motore da utilizzare l’anno prossimo sono in fase di stallo e Bernie Ecclestone lascia intravvedere la possibilità di un’azione legale contro la squadra che minaccia di ritirarsi dalle competizioni.
Da tempo la scuderia anglo-austriaca è in trattativa con Ferrari e Renault per la fornitura dei propulsori per la prossima stagione, ma non si è ancora approdati ad un accordo definitivo. Per questo Dietrich Mateschitz, numero uno del team, aveva annunciato la possibilità per Red Bull di non prendere parte al campionato 2016. Queste dichiarazioni però hanno portato Bernie Ecclestone a mandare un messaggio molto chiaro alla squadra: se dovesse esserci l’effettivo addio alla F1, il numero uno del circus procederà per vie legali. “La Red Bull si alzerebbe in tribunale e direbbe: sì, abbiamo un impegno, ma non abbiamo un motore. La mia tesi sarebbe: avete firmato un contratto per competere. Avreste dovuto assicurarvi di avere un motore quando avete firmato il contratto. La vostra squadra avrebbe dovuto farlo.”
Ecclestone ha inoltre rivelato il suo tentativo di convincere le squadre a tornare già dalla prossima stagione all’utilizzo dei motori V8, sostituiti quest’anno dai più ecologici V6. Per questo servirebbe l’accordo unanime di tutti, cosa per nulla scontata, anche se il patron della F1, che sembra non apprezzare la svolta ecologica, è di tutt’altro avviso: “Non credo che dovremmo ottenere il consenso da parte dei team. Io penso che dovremmo farlo e basta, dicendo loro: se non vi piace, potete andare a un arbitrato. Potremmo riavere i V8 l'anno prossimo. Possono essere costruiti in poco tempo, quindi dobbiamo farlo.” “Questo motore non avrebbe dovuto essere così complesso” prosegue poi Ecclestone, “lo è diventato solo quando gli ingegneri ne sono entrati in possesso. Il prodotto non è adatto allo scopo.”