E’ ufficiale: Renault e Red Bull si separano.

Carlos Ghosn, CEO del gruppo Renault-Nissan, è intervenuto dal Salone di Francoforte per porre fine alle speculazioni sul rapporto da tempo logoro tra il costruttore francese e il team di Milton Keynes. Un tandem destinato a separarsi a fine anno, con una stagione di anticipo sulla naturale scadenza dell’accordo. “Stiamo analizzando il da farsi. – ha dichiarato ad Autocar - Siamo stati chiari nel dire ‘non contate su di noi come fornitore di motori’. E’ chiaro che se fornisci i motori non sei citato quando vinci e vieni criticato se hai problemi”.

Un replica secca ai vertici Red Bull, rei di aver puntato troppe volte il dito contro la power unit francese dimenticando gli anni dei trionfi colti assieme dal 2010 al 2013, quando al volante c’era Sebastian Vettel. Un atteggiamento reiterato e ai limiti della slealtà, che ha dapprima indispettito gli uomini di Viry-Chatillon e infine portato all’inevitabile separazione. “Non è solo questo, è una questione di sportività. – ha precisato Ghosn - Un team dovrebbe vincere e perdere insieme, quanto è stato detto ne fa una questione di sportività, ribadisco: si dovrebbe vincere e perdere tutti uniti”.

Adesso ballano due opzioni per Renault: uscire dalla Formula 1 o restare come costruttore ufficiale rilevando il Team Lotus, con cui esistono trattative avviate da tempo. Un ritorno in veste ufficiale dopo l'abbandono a fine 2011, culminato proprio con la cessione alla Lotus. Resta da valutare l’investimento di risorse economiche necessario a risanare il team inglese e a poter competere con Mercedes e Ferrari. Ghosn, al momento, non entra nei dettagli: “Stiamo valutando i pro e i contro. Non abbiamo ancora deciso”.

Anche se, a sette gare e poco più di due mesi al termine della stagione, i tempi stringono. I team hanno già iniziato a considerare i progetti 2016 e Renault rischia di farsi trovare impreparata alla nuova sfida, specie considerando il gap prestazionale che già la separa dagli altri motoristi.