Il 2015 segna la fine del rapporto tra Red Bull e Renault: la delusione dopo due anni di insuccessi ha portato i vertici di Milton Keynes a cercare la rescissione del contratto che lega la squadra austro-inglese a Renault fino a fine 2017 per fornire i motori. Ad intervenire è stata subito la Mercedes, che si è detta disposta a far partire le fornitura già dalla prossima stagione.

Sembrava tutto pronto per la nuova collaborazione, con accordi e contratti da siglare dopo aver chiarito ogni punto. Ma Stoccarda frena. A Monza i vertici Mercedes hanno infatti deciso di protrarre la decisione per prendere più tempo per riflettere. Le perplessità di Toto Wolff e Niki Lauda sarebbero dovute proprio ad una sorta di veto imposto da Lewis Hamilton che sì, voleva un campionato più combattuto, ma l’ipotesi di una Red Bull nuovamente competitiva non gli avrebbe fatto particolarmente piacere. Si accontenta dunque il Campione inglese rinunciando alla fornitura? Può darsi, anche se nessuna fonte ufficiale conferma le ipotesi.

La Red Bull, che vive due stagioni particolarmente difficili, sperava nell’accordo per rilanciarsi, ma gli eventi degli ultimi giorni hanno portato il team di Dietrich Mateschitz a guardarsi intorno. Ecco che arriva un’altra offerta: è la Ferrari a farsi avanti per fornire la power unit già a partire dalla prossima stagione, ma non solo. Il Cavallino raddoppia e si propone anche per la Toro Rosso, scuderia satellite della Red Bull con sede a Faenza, in Italia. È Sergio Marchionne ad affermare la volontà di stringere rapporti con il team austro-inglese e proprio in occasione del Gran Premio d’Italia i vertici delle due squadre si sono incontrati per chiarire alcuni punti.

Red Bull e Ferrari sembrano ormai molto vicine e anche Maurizio Arrivabene non nasconde nulla: “Non vedo perché dovremmo farci problemi a fornire i nostri motori alla Red Bull. Anche se hanno Adrian Newey la competizione è bella per questo”.