Una vittoria voluta, sofferta e forse inaspettata. Il Gran Premio d’Ungheria è stato per la Ferrari un tripudio di gioia. Un weekend emotivamente difficile, vissuto nel commosso ricordo di Jules Bianchi, iniziato tra le enormi difficoltà del venerdì e finito con l’esplosione di felicità di un nuovo esaltante successo. La Rossa si è dimostrata vincente su tutti i fronti e la soddisfazione si legge sul volto di ogni uomo di Maranello, che questo fine settimana ha contribuito a portare di nuovo il Cavallino sul tetto del mondo.
Tante le emozioni vissute a Budapest, teatro dell’ultima gara prima della pausa estiva, tanti i sentimenti contrastanti che hanno reso questo weekend speciale. La delusione, l’amarezza del venerdì hanno lasciato spazio alla speranza il sabato. Un rinnovato dolore la domenica, con il toccante e commovente tributo dei piloti al loro amico e collega scomparso. Poi di nuovo la visiera abbassata: concentrazione alta, semaforo spento e via. Una nuova gara, che inizia nel migliore dei modi per la Ferrari. Primo e secondo, il sogno di una doppietta si può davvero avverare: ancora speranza, ma lo sguardo va ai tempi, la razionalità dice che la gara è ancora lunga. Le insidie sono dietro l’angolo: mentre Sebastian Vettel ha pista libera davanti a sé e detta il ritmo, Kimi Raikkonen perde potenza. Momenti concitati, si cerca la soluzione, forse la si trova, ma la sfortuna ha la meglio: il ritiro della Rossa numero 7 delude Kimi stesso, la squadra, i tifosi. Ma in pista c’è Vettel, che può ancora regalare a sé, alla grande famiglia Ferrari e all’intera famiglia Bianchi (Jules compreso) l’impresa. Pochi chilometri alla bandiera a scacchi: giri eterni. Dietro gli specchietti arrivano minacciose Mercedes e Red Bull. Si teme il peggio, ma si mantiene la calma. Poi il colpo di scena: Rosberg e Ricciardo si autoeliminano dalla lotta per la vittoria, lasciando Seb da solo a percorrere le ultime curve che lo separano dalla vittoria. Si sa, non solo vince chi è più veloce, ma vince anche chi sbaglia meno. E la Ferrari non ha sbagliato. Gara perfetta del tedesco, una vettura che gli ha permesso di guidare al meglio e alla bandiera a scacchi si possono finalmente esternare tutte le emozioni fino a quel momento trattenute, per scaramanzia o per una concentrazione talmente alta che non lasciava spazio all’emotività. Commosso il ricordo del Campione che tutti abbiamo sentito in diretta radio: “Merci Jules, cette victoire est pour toi” (Grazie Jules, questa vittoria è per te). Un messaggio in francese, per sentirsi più vicino, per ricordarlo nel suo modo. “Sapevamo che prima o poi saresti stato anche tu parte della nostra famiglia”. Poi un regalo all’Italia, patria del Cavallino: “Grazie ragazzi! Grazie! Forza Ferrari! Un’altra bandiera a Maranello!” Un Sebastian Vettel che non trattiene le emozioni dona ai tifosi una gioia immensa.
In Ungheria la Ferrari si è dimostrata vincente sotto tutti i punti di vista e Maurizio Arrivabene ricorda quanto sia stato fondamentale il lavoro di squadra. Una squadra che non si è mai data per vinta, che ha sempre lavorato puntando al meglio, con umiltà e dedizione. Uniti dall’amore per questo sport, dall’amore per la Ferrari, gli uomini di Maranello hanno saputo sfruttare ogni occasione, le proprie potenzialità ed i frutti sono arrivati. Arrivabene sottolinea il grande lavoro del weekend, iniziato male e finito in trionfo: “Allison ha addirittura detto che è stato il venerdì peggiore della sua carriera. Ma abbiamo mantenuto la calma. Abbiamo analizzato i problemi e provato a trovare delle soluzioni. Già nella terza sessione di prove libere del sabato la situazione era migliorata. Così ci siamo concentrati sulla partenza, che qui per noi era molto importante”. Arrivabene è entusiasta, ma è anche realista, sa che il campionato non è finito e che al ritorno dalla pausa estiva la Ferrari dovrà confrontarsi con due poste ostiche, Spa e Monza: “Mancano ancora 9 gare, in qualcuna andremo come qui, in altre come a Silverstone. Il gap con la Mercedes non è costante, dobbiamo lavorare sodo e con umiltà”. Non manca una risposta all’affermazione di Niki Lauda di qualche settimana fa: “A me gli spaghetti non piacciono tanto, mi sono mangiato una pizza all’arrabbiata. L’ho consigliata anche alla squadra e ci siamo caricati per bene. Questa vittoria è dedicata a chi non sa fare i conti e dice un sacco di stupidaggini. Vedo che c’è molta gente in giro che volte disunire questa squadra, ma finché ci sarò io vi assicuro che non succederà. Ho le spalle larghe”.
Alla gioia Ferrari si unisce anche Sergio Marchionne. Il Presidente del Cavallino rimarca però la mancata affidabilità, che è costata il ritiro a Kimi Raikkonen: “Vogliamo dedicare questo successo a Jules Bianchi, un ragazzo fantastico che ci manca tanto. Purtroppo non possiamo festeggiare una doppietta, che era alla nostra portata, per i problemi avuti sulla macchina di Kimi. Questo è un monito ulteriore a non abbassare la guardia, dobbiamo lavorare sempre per ridurre il gap da chi ci sta davanti, senza mai dimenticare l’affidabilità. Ora ci fermiamo per la pausa estiva, dalla quale sicuramente la Ferrari tornerà più agguerrita”.