È la notizia che nessuno avrebbe voluto sapere: Jules Bianchi, giovane promessa della F1 e pilota in forza nel team Marussia, è purtroppo deceduto. Dal 5 ottobre 2014, in seguito all’incidente durante il Gran Premio del Giappone, le condizioni del venticinquenne francese erano apparse disperate, ma si sperava in qualche miglioramento col passare del tempo. Questa notte invece, alle 2.45 per la precisione, la famiglia ha annunciato ufficialmente il decesso del pilota.
Queste le parole rilasciate in un comunicato: “È con profondo dolore che i genitori di Jules Bianchi, Philippe e Christine, suo fratello Tom, e sua sorella Mélanie, desiderano comunicare che Jules è morto la scorsa notte al Centro Ospedaliero Universitario di Nizza, dove era ricoverato a seguito dell’incidente del 5 ottobre 2014 a Suzuka durante il GP del Giappone di Formula 1. Jules ha lottato, come ha sempre fatto, ma oggi la sua battaglia è arrivata alla fine. Il dolore che proviamo è immenso e indescrivibile. Vogliamo ringraziare lo staff medico del CHU di Nizza che lo ha curato con amore e dedizione. Vogliamo anche ringraziare lo staff del General Medical Center nella prefettura di Mie, che ha assistito Jules subito dopo l’incidente, così come tutti gli altri dottori che si sono presi cura di lui negli ultimi mesi. Inoltre, ringraziamo i colleghi di Jules, gli amici, i tifosi e tutti coloro che hanno dimostrato il loro affetto per lui nel corso degli ultimi mesi; questo ci ha dato grande forza e ci ha aiutato ad affrontare questi momenti difficili. Sentire e leggere i numerosi messaggi ci ha fatto comprendere quanto Jules avesse toccato il cuore e le menti di così tante persone nel mondo. Vorremmo chiedere che la nostra privacy venga rispettata in questo momento difficile, mentre cerchiamo di fare i conti con la perdita di Jules.”
Nato il 3 agosto 1989 a Nizza, Jules Bianchi, di chiare origini italiane (milanesi per la precisione), e nipote del pilota Lucien Bianchi (morto nel 1969 durante le prove sul circuito di Le Mans), nel 2009 era stato inserito nel programma giovani della Scuderia Ferrari, legandosi alla squadra italiana con un contratto pluriennale. Questo gli aveva permesso anche a dicembre dello stesso anno di scendere in pista a Jerez alla guida di una F60 per una giornata di test. Nel 2013 aveva esordito in Formula 1 con il team Marussia: con 34 GP disputati, era riuscito a chiudere con uno storico nono posto il Gran Premio di Montecarlo durante la scorsa stagione, portando alla squadra gli unici due punti nella storia del team. Ad ottobre appunto il gravissimo incidente che l’aveva portato a versare in condizioni critiche: ricoverato prima in Giappone e trasferito in seguito a Nizza, la sua città natale, lo sfortunato pilota è rimasto costantemente in coma. Di recente il padre Phillippe si era dichiarato poco ottimista riguardo alle possibilità del figlio di risvegliarsi, impressione purtroppo tragicamente confermata dalla notizia di questa notte.
La redazione di Vavel non può fare altro che mandare le sue sentite condoglianze alla famiglia Bianchi per questa grave perdita, salutando un altro giovane talentuoso deceduto troppo presto per una passione ed un sogno.