Nico Rosberg stacca il miglior tempo anche nella seconda sessione di prove libere caratterizzate da un caldo insolito. I 43° sull’asfalto di Silverstone rendono la pista scivolosa, i piloti hanno difficoltà a replicare i tempi del mattino.
Con 1:34.155 si mette alle spalle le due Ferrari di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, staccati entrambi di 0.3 decimi. Solo quarto Hamilton con 1:34.621, in difficoltà con la messa a punto per l’intero turno.
Dunque Mercedes che non riconferma lo stradominio sul giro singolo espresso nelle FP1 ma sembra molto consistente sul passo gara, almeno nelle mani del tedesco, capace di girare costantemente sull’1:38 (con un picco di 1:37.9 dopo 9 giri percorsi).
Rosberg tira un sospiro di sollievo: non gli verrà inflitta alcuna penalità per l’episodio avvenuto in FP1 quando la sua auto, rimasta ferma in pista per un problema al cambio, è stata riportata ai box nascosta sotto a un telone, eventualità non prevista dal regolamento. Solo una reprimenda al team da parte dei commissari.
La Ferrari fatica a scaldare le gomme posteriori e soffre un degrado piuttosto marcato sulle hard. Entrambi i piloti riescono a costruire un turno piuttosto veloce e costante, ma a circa un secondo dai tempi di Rosberg.
Ottimo quinto per Kvyat, l’unico ad ottenere la propria miglior prestazione (1:35.009) con la mescola dura. A seguire il compagno di squadra Ricciardo (1:35.153), Verstappen, Hulkenberg (in pista con un muso inedito), e Sainz.
Più indietro le Williams, alle prese col surriscaldamento delle medie. Massa, decimo con 1:36.147, fa meglio del compagno Bottas, solo dodicesimo.
Male le Honda, ancora nelle retrovie: Alonso lotta con la vettura ed è protagonista di un dritto nella sabbia alla curva 8: alla fine è 15° in 1:36.731. Button inizia il turno in ritardo afflitto da problemi tecnici e conclude 17°, precedendo la Sauber di Ericsson e le due Marussia.
Paul Hembery, responsabile della Pirelli, fa il punto su gomme e strategie: “Le mescole più dure si sono rivelate una scelta corretta con temperature così elevate. Tuttavia, la Hard scivola molto e crea problemi di surriscaldamento”. Prosegue Hembery: “Abbiamo rilevato circa 0,8 sec. di differenza tra il rendimento dei due compound. Alcuni piloti hanno lamentato problemi di bilanciamento della macchina con le medie. Prevedo due pit stop, una sosta è improbabile anche se per la gara sono attesi 10° in meno”.
In tempi di disaffezione dalla F1, da registrare l’affluenza record di pubblico. Per la gara sono attesi 120-130.000 spettatori.