E pensare che Daniel Ricciardo l'anno scorso per poco non si giocava il mondiale, affermandosi con le sue tre vittorie (Canada, Ungheria e Belgio) quale astro nascente del Circus e prima alternativa alla Mercedes. Le cose, nel giro di un inverno, sono completamente cambiate, con una Red Bull definitivamente ridimensionata a causa del (sinora) disastroso motore Renault, ma anche di un telaio fortemente carente dal punto di vista aerodinamico.
LA CADUTA DEGLI DEI E' proprio quest'ultimo fattore a stupire leggermente, se consideriamo che la Red Bull ha costruito le sue fortune proprio sul grande carico aerodinamico generato in curva, grazie al maniacale lavoro di Adrian Newey e Peter Prodromou. "Sic transit gloria..." e va be', sapete come va e i "bibitari" si sono trovati a dover fare i conti con un leggero disimpegno di Newey e la partenza dell'anglo-cipriota Prodromou (direzione McLaren), con il risutlato di trovarsi con una monoposto in forte ritardo rispetto alla concorrenza.
SENZA MOTORE E SENZA PROSPETTIVE Daniel Ricciardo - che ha già finito i motori termici consentiti dal regolamento e che quindi andrà soggetto a penalità ad ogni nuova sostituzione di propulsore- ha lanciato alla vigilia del GP di Monaco l'ennesimo allarme, confermando le carenze della RB11:
"Dei problemi alla PU già sapete, ma va detto che l'anno scorso, anche con un motore meno potente della concorrenza, riuscivamo a compensare con una buona aerodinamica e con la guidabilità. Quest'anno invece non riusciamo ad essere veloci nemmeno in curva, non abbiamo guadagnato da nessuna parte. Io sto cercando di prendermi un po' di responsabilità, dato che ho più esperienza di Kvyat ed ho già un anno di rapporto alle spalle con i ragazzi del team. Speriamo di migliorare in fretta, attualmente la situazione non è ottimale, perchè la vettura non ha punti di forza".
Nelle prime cinque gare della stagione Ricciardo ha totalizzato venticinque punti, riuscendo a chiudere due volte in sesta posizione, e surclassando quasi sempre il compagno Daniil Kvyat, apparso in palese difficoltà.