Si può essere considerati miti della Formula Uno pur senza aver mai vinto alcun titolo mondiale? Nel caso di Gilles Villeneuve la risposta è affermativa. Sembra ieri eppure sono già trascorsi 33 anni dalla scomparsa del pilota canadese, uno dei più amati dai tifosi della Ferrari. Affinchè ciò avvenisse hanno contribuito in maniera decisiva alcune doti umane e professionali di Villeneuve come: la generosità, l'altruismo, la combattività in pista, la sua capacità di non risparmiarsi mai.
Il pilota canadese ha iniziato a gareggiare con le motoslitte, questo perchè il Quebec è caratterizzato da inverni freddi e rigidi. Dopo aver conquistato l'alloro mondiale in questa disciplina, lo step successivo per Villeneuve è stato la partecipazione alla Formula Atlantic. Qui si è aggiudicato il titolo canadese nel 1976, ripetendosi l'anno successivo. Il suo talento non è passato inosservato ed ha convinto James Hunt, iridato in Formula 1 nel 1976, a segnalarlo alla sua scuderia la McLaren. Con il team inglese Villeneuve ha esordito nel Circus nel 1977, in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna, giungendo undicesimo. La stessa McLaren però non lo avrebbe confermato e il canadese sarebbe rimasto in standby fino alla chiamata a sorpresa della Ferrari per le ultime due gare stagionali. La stampa del nostro paese era rimasta molto sorpresa dalla decisione del Drake di ingaggiare Villeneuve al posto del neo iridato Lauda. Il canadese avrebbe collezionato la dodicesima posizione in Canada e un ritiro in Giappone, dopo una collisione con la Tyrrell a 6 ruote dello svedese Ronnie Peterson. Dopo questi risultati negativi, avrebbe destato maggiore scalpore nella stampa del nostro paese, la decisione di Enzo Ferrari di confermare Villeneuve per la stagione 1978. In questa il canadese si sarebbe guadagnato l'appellativo di aviatore per i numerosi incidenti collezionati. La stagione 1979 è stata la migliore nel Circus per Villeneuve poichè ha collezionato: 3 vittorie, 4 secondi posti, ha aiutato il compagno di squadra Jody Scheckter a conquistare l'iride piloti, giungendo alle sue spalle in classifica con 47 punti. Resteranno ricordi indelebili ai tifosi del suo duello per la seconda posizione nel Gran Premio di Francia a Digione, contro la Renault di Rene Arnoux. Il tutto è stato così emozionante da oscurare la vittoria di Jean Pierre Jabouille.
Il 1980 per Villeneuve è stata una stagione da dimenticare. Gli unici acuti del 1981 invece sono stati: quello di Montecarlo (il primo successo di una vettura con il motore turbo) e nel Gran Premio di Spagna a Jarama, oltre che un terzo posto a Montreal in Canada. Il 1982 per Villeneuve non era partito nel migliore dei modi con 2 ritiri in Sudafrica e Brasile. Poi sarebbe arrivata la squalifica nel Gran Premio degli Usa per un'irregolarità all'ala anteriore. Nel Gran Premio di San Marino a rincarare ulteriormente la dose avrebbe contribuito la definitiva rottura dell'amicizia con il compagno di squadra Didier Pironi. Il francese in barba agli ordini di scuderia, durante l'ultimo giro di gara, attaccava e superava Villeneuve alla curva Tosa, andando a vincere la corsa. Il canadese si sarebbe sentito tradito pure dal team, che a suo dire avrebbe dimostrato di negargli l'appoggio per la vittoria dell'iride piloti, contrariamente a quanto fatto con Scheckter. In questo clima tutt'altro che idilliaco Gilles Villeneuve avrebbe dovuto affrontare il Gran Premio del Belgio, in programma a Zolder. Tutta questa tensione lo avrebbe portato a commettere un errore fatale. Alle 13.52 di sabato 8 maggio 1982 durante le qualifiche si è schiantato a 227 km/h, in seguito ad uno scontro con la March di Jochen Mass. Il canadese sarebbe morto poco dopo all'ospedale di Lovanio.
I funerali si sarebbero svolti il 12 maggio a Berthierville, la città dove il canadese aveva vissuto a lungo. Jody Scheckter sebbene di religione ebraica per dire addio all'amico ha partecipato alla comunione. Tra i colleghi in attività l'unico a partecipare alle esequie è stato Jacques Laffitte. Enzo Ferrari non era presente ma in ricordo del canadese ha pronunciato queste parole: "Il mio passato è pieno di dolore e di tristi ricordi: mio padre, mia madre, mio fratello e mio figlio. Ora quando mi guardo indietro vedo tutti quelli che ho amato. E tra loro vi è anche questo grande uomo, Gilles Villeneuve. Io gli volevo bene". Il regalo più bello glielo avrebbe fatto il figlio Jacques, conquistando l'iride in Formula Uno al volante della Williams nel 1997. Siamo sicuri che da lassù il padre ne sarà stato orgoglioso.