Nonostante la grande presenza della Germania in questo campionato con la Mercedes che continua il suo dominio e un Sebastian Vettel in rosso che inizia a far sognare i tifosi, il Gran Premio di Germania 2015 rischia di essere rimosso dal calendario e di deludere le migliaia di tifosi che ogni anno si presentano al consueto appuntamento nei due autodromi tedeschi di Hockenheim e del Nurburgring.

Da quattro o cinque anni il "Ring" è afflitto da gravi problemi economici e gestionali, infatti sembra sia stata l'assenza di interlocutori e soprattutto dei soldi a portare Ecclestone a cercare un accordo con Hockenheim, che in teoria dovrebbe ospitare il Gran Premio ogni due anni. Purtroppo l'accordo tra le due parti non sarebbe ancora stato trovato e sembra che non potrà esserci, segno che che non si trattava “semplicemente” di apportare una variazione sul numero di anni tra un’edizione nella regione di Baden-Wurttemberg Bernie ha in seguito dichiarato: "Al momento, il Gran premio di Germania è morto. Non verrà sostituito se non dovesse corrersi, al pari di qualunque altra gara: se è cancellata, è cancellata. Non c’è molto altro che possiamo fare".

Anche Lauda si dichiara dispiaciuto per ciò che sta succedendo e accolla tutte le colpe al capo degli organizzatori ecco le sue parole: "Ovviamente sarebbe un peccato se non dovesse esserci il Gran premio di Germania quest’anno, ma c’è da dire: “Se l’organizzatore non è in grado di ospitare una gara, allora non è colpa di Bernie Ecclestone".

Sul fronte Hockenheim, arrivano le parole di Georg Seiler alla Bild, con le quali il manager del circuito non lascia margini a interpretazioni: "Non abbiamo più speranze che la gara di Formula 1 si tenga qui. Negli ultimi anni abbiamo fatto tutto per accontentare i tifosi, la scadenza per poter correre comunque è passata, viceversa la qualità dell’evento ne risentirebbe. Avevamo acconsentito a ospitare la gara del Nurburgring e sotto questo profilo non saremmo stati sotto alcun obbligo contrattuale", chiarisce, a voler sottolineare come Hockenheim nel ruolo di cavaliere bianco non è un qualcosa di scontato né imposto da alcuno: "Ci sono state delle discussioni con terze parti sull’assunzione del rischio, ma non hanno portato a un esito positivo".